Fabio Quagliarella ha raccontato di una telefonata con Antonio Conte avvenuta in passato: un aneddoto inedito che ha fatto sorridere
Per riuscire a capire meglio la personalità dell’attuale allenatore del Napoli, Fabio Quagliarella ha voluto raccontare una storia che lo ha visto come protagonista durante gli anni della Juventus. L’attaccante aveva lasciato gli azzurri per le note vicende di cronaca legate al suo stalker e stava cercando di tornare a vivere serenamente, allontanandosi da chi stava rendendo la sua esistenza un inferno.
L’ex centravanti ha vissuto degli anni importanti in bianconero, anche per merito di Antonio Conte. Allora allenatore della Juve, il tecnico leccese si rese protagonista di una doppia telefonata che ha cambiato per sempre la carriera del centravanti campano. Nel corso di un’intervista al Mattino, l’attuale opinionista per Sky ha svelato maggiori retroscena.
Quagliarella ed il rapporto con Conte: la chiamata che gli cambiò la vita
L’attaccante era già in bianconero quando incrociò per la prima volta Conte, arrivato per allenare i bianconeri. Era un’estate che poteva dare vita ad un effetto domino di centravanti, ma per la decisione dell’allenatore leccese cambiò tutto il corso degli eventi. Ed è lo stesso Quagliarella a raccontarlo nel corso dell’intervista.
“In quell’estate mi volevano sia la Lazio che la Roma e il mio trasferimento avrebbe creato un effetto domino su altri bomber. C’erano in ballo anche gli spostamenti di Gilardino e Borriello. Sembrava tutto fatto, quando ad un certo punto mi arriva una telefonata di Conte. Rispondo e lui non mi lascia nemmeno parlare. <Dove vai? Non se ne fa niente>”.
Quagliarella ha poi aggiunto:
“Se ti chiama Conte e ti dice una cosa del genere cosa si può fare? Ovviamente sono rimasto alla Juventus. E fu così anche a gennaio della stessa stagione, quando era tutto fatto con il West Ham, ma lui mi disse < Ti da qua non ti muovi e resti con me >. Insomma, mi fece capire che mi voleva tanto e per me è stato un motivo di grande orgoglio e piacere”.
L’ex attaccante ha infine raccontato che tipo di allenatore è Conte:
“Innanzitutto è uno che parla tanto. È schietto, è diretto. Se ti deve dire una cosa non fa giri di parole e questo ai calciatori piace. Nel bene e nel male. E’ un vincente sotto tutti i punti di vista. Ti cambia a livello di mentalità e di lavoro fisico. Ti fa capire che se a livello fisico fai allenamenti di un certo tipo, poi ne benefici la domenica. Mentre dal punto di vista tattico ti fa capire quello che vuole con ore e ore di video. Quello che succede nei primi 70 metri di campo è studiato e codificato alla perfezione e te lo ripete continuamente, ma negli ultimi metri lascia molta libertà agli attaccanti. Già immagino quello che dice a Kvara: <fai qualcosa, inventa tu>. Era sempre così con noi: lascia spazio al talento”.