De Laurentiis e la risorsa Maradona: dopo 30 anni, la storia può ripetersi

MARADONA DE LAURENTIIS –Diego sarà il nostro ambasciatore, una volta risolti i suoi problemi. Renderà grande un Napoli già grande, stiamo puntando a quei mercati dove il calcio viene vissuto come qualcosa di fortissimo per il futuro e non come qualcosa di antico”: le parole rilasciate da Aurelio De Laurentiis a margine dello spettacolo di Maradona al San Carlo, stanno facendo vibrare un’intera città. Tutta Napoli si interroga, chiedendosi se sia davvero questa la volta buona per riunire, ufficialmente, i lembi della storia che lega Diego e l’azzurro dal 1984. Un filo che non si è mai spezzato, e che ora potrebbe addirittura scrivere nuove pagine d’amore e di vittorie.

“Ho incontrato De Laurentiis. Prima devo risolvere i miei problemi con l’Italia, poi voglio portare il Napoli nel mondo. Il mio ritorno può dirsi più vicino. La cosa importante, però, è che si riesca a costruire una squadra vincente, che possa competeremaradona de laurentiis con la Juventus e tutte le altre grandi squadre. De Laurentiis ha capito il mio discorso. Il presidente in questi anni è cresciuto molto. Prima non sapeva niente di calcio, ora è un esperto”. La risposta di Diego.


MARADONA DE LAURENTIIS, NAPOLI SOGNA COME 30 ANNI FA


Insomma, un suo ritorno a Napoli con un ruolo ufficiale sembra sempre più probabile. De Laurentiis ha capito che il più grande giocatore della storia del calcio può diventare davvero una risorsa per la sua creatura che sta crescendo anno dopo anno. Ma che, per arrivare ai livelli che tutti i tifosi sognano, ha bisogno di trovare un gancio in alto loco. Diego può rappresentare davvero quel qualcosa in più. A livello di marketing innanzitutto: esportare la sua immagine, accostata a quella del club, soprattutto in Cina e più in generale in Oriente, potrebbe permettere al Napoli di trovare nuovi fondi economici per innalzare il fatturato, attualmente troppo dipendente dai diritti tv e dalle partecipazioni alla Champions League.


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Dal canto suo, Maradona può ripetere la storia di 30 anni fa. Non in un rettangolo verde, ma con il suo carisma. Diego non accetterebbe mai di lavorare per un Napoli che non pensi in grande. E che non si ponga come fine ultimo la vittoria in campo e non solo quella economica. Una garanzia, come accadde con Ferlaino. “Presidente, lei deve costruire una squadra da scudetto, altrimenti io andrò via”, disse Diego all’Ingegnere nel 1985. All’epoca fu accontentato, questa volta cosa succederà?

Vincenzo Balzano

Twitter: @VinBalzano

 

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