Veiga, Danso, James, “un soldo” e tanti soldi arabi: la storia si ripete

Il calciomercato estivo del Napoli è da bocciare, al 24 agosto 2023. Senza mezzi termini. I Campioni d’Italia in carica non sono riusciti a rinforzarsi e, anzi, hanno perso anche pedine fondamentali.

Il Napoli che ha appena vinto il terzo Scudetto della sua storia ha mire europee importanti, come annunciato da Aurelio De Laurentiis il 5 maggio 2023 in occasione della prima festa Scudetto al ‘Maradona’. Ma come si vince la Champions League se la rosa è incompleta? Come la si vince se nel calciomercato estivo non si riesce a rinforzare una squadra sì molto forte ma che ha perso una pedina fondamentale come Kim Min-Jae e l’allenatore dello Scudetto? Natan – il sostituto di Kim – ha già saltato la prima partita perché “si deve ambientare”, dice l’allenatore Rudi Garcia. A Verona, il 15 agosto 2022, Kim Min-Jae era già titolare e leader della squadra di Spalletti, pur allenandosi per la prima volta con gli azzurri il 27 luglio 2022.

La rosa del Napoli è incompleta. E non è un mistero. A una settimana dalla conclusione del mercato estivo, il Napoli non è riuscito (ancora) a rinforzarsi, non è riuscito (ancora) a piazzare gli esuberi, non è riuscito (ancora) a ufficializzare i rinnovi degli uomini più importanti (ma per quello c’è tempo, figuriamoci!) e non ha chiaro (ancora) il suo destino.

Danso e Veiga, con i ricordi di James: due facce della stessa medaglia

Il Napoli ha inseguito – forse con negligenza? – i suoi obiettivi di calciomercato per intere settimane e alla fine si è ritrovato con un pugno di mosche all’ultima settimana di agosto. Il Napoli voleva Kevin Danso per sostituire Kim ma la trattativa con il Lens è stata lentissima, è stata la gara di tiro alla fune più lunga della storia. Finché non è arrivata l’accelerata decisiva, a furia di tirare milioni su milioni, del club francese che ha deciso di trattenere il suo miglior difensore e rinnovargli il contratto.

E in quel preciso momento è arrivato anche il tweet sfottò del Lens che ha “ridicolizzato”, almeno agli occhi dei tifosi, la mano corta del Napoli. La società azzurra ha provato a contrattare, provando a risparmiare il più possibile, rispetto alle richieste della società francese che non voleva “regalare” il suo miglior difensore – nonché uno dei migliori della Ligue 1 – a prezzo di saldo.

Venduto Kim il 18 luglio, il Napoli ha ufficializzato il suo sostituto, Natan Souza, il 7 agosto, dopo 20 giorni.

Gabri Veiga
Gabri Veiga (LaPresse) Spazionapoli.it

E poi è iniziato il capitolo Gabri Veiga. E qui va fatta una correzione: è questa la gara di tiro alla fune più lunga della storia. Va all’Al-Ahli, squadra saudita che ha provato a convincere Piotr Zielinski fino a pochi giorni fa e che alla fine ha convinto uno dei talenti generazionali più importanti del presente e del futuro. E sì, forse lo ha fatto anche per mettere i bastoni tra le ruote al Napoli.

De Laurentiis e la sua squadra mercato hanno provato a contrattare per settimane con il Celta Vigo che chiedeva il pagamento della clausola rescissoria di 40 milioni di euro. Il Napoli non ha voluto pagarla e ha provato a trattare a cifre diverse, giustamente. De Laurentiis ha offerto 35 milioni più bonus, poi 36 più bonus e una percentuale sulla futura cessione del calciatore, poi si è arrivati a 37,5 milioni di euro (bonus compresi) e si è discusso fino a ieri sulla percentuale sulla futura, eventuale rivendita dello spagnolo.

Tutto fatto? Macché! Se c’era l’accordo con il Celta Vigo, mancava quello con il calciatore e il suo entourage. Per colpa di chi, nessuno lo sa, forse per colpa di entrambe le parti.

O forse la verità è un’altra: con il rifiuto di Zielinski ai soldi arabi, il Napoli non ha mai voluto affondare realmente il colpo per Gabri Veiga. De Laurentiis ha atteso, ha provato a forzare la mano, ha provato a far leva sulla volontà del calciatore di emergere nel grande calcio e giocare la Champions League.

Ma non tutti pendono dalle labbra del patron del Napoli. Quest’anno c’è una variante pericolosissima sullo sfondo di tutte le trattative: l’Arabia Saudita. L’Al-Ahli è entrato senza chiedere permesso nella lunga, estenuante, trattativa al centesimo per Gabri Veiga e ha spazzato via il Napoli come farebbe una folata di vento a 200 km/h.

E in quel preciso momento, è arrivato Twitter e i suoi sfottò dall’Arabia Saudita. Sì dai tifosi del calcio saudita che “non esisteva” fino a un anno fa.

La verità è che tirando troppo, la corda si spezza. E il tiro alla fune lo perdi. Era successo con James Rodriguez, “Il treno per Yuma” che mai si è fermato a Napoli Centrale e altre volte in passato. Forse c’è un problema alla base. E il problema, forse (è d’obbligo questa parola, perché nessuno è portatore di verità) è voler ottenere il massimo puntando sul “blasone” di Campione d’Italia e sulla “volontà” altrui (dei calciatori, in questo caso) di voler emergere ad alti livelli. Ora la rosa ha bisogno di rinforzi ma in 7 giorni come si fa se le trattative durano mesi? Manca un centrocampista, Gaetano e Demme non sono reintegrabili, non ci si può puntare, visto quanto successo questa estate. In 5 (Lobotka, Anguissa, Zielinski, Cajuste, Elmas) si è pochi per quattro competizioni. E allora? Come si chiuderà questo mercato pazzo?

Non tutti pendono dalle tue labbra, Napoli.

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