Giugliano, Baietti: “Portiere meno battuto d’Europa? Non è solo merito mio. Difendere i pali del Napoli sarebbe incredibile” [ESCLUSIVA]

Francesco Baietti, nato Torre del Greco il 16/06/2003. È il portiere del Giugliano e ha un primato importantissimo: con sole 3 reti al passivo è il “numero 1” meno battuto d’Europa. Altra caratteristica importante è la squadra di appartenenza: il Napoli. La società azzurra lo ha girato in prestito al club campano e, a soli 18 anni, si è imposto come uno dei giovani più interessanti del panorama partenopeo. Tre sogni nel cassetto: crescere e affermarsi, difendere i pali del Napoli al Maradona, giocare in Premier League.

In esclusiva ai microfoni di spazionapoli.it, Francesco Baietti ha raccontato la sua vita, le sue esperienze e i suoi obiettivi, aprendosi totalmente e mostrando anche la sua parte più intima, dedicata a genitori, famiglia, fidanzata e amici.

“Aver subito solamente 3 gol fa un grandissimo effetto. Il merito non è solo mio, questo è un traguardo di tutti: della difesa, della squadra, del mister e di tutte le persone che ci fanno lavorare al meglio e con serenità”.

  • Hai citato anche il lavoro del mister, quanto è importante e meticoloso il lavoro di Ferraro per arrivare a tenere la porta inviolata 8 volte su 11?

“Il mister tiene molto alla fase difensiva, siamo molto compatti e difendiamo tutti insieme. Il suo lavoro è importantissimo per noi. Inoltre mi trovo benissimo con lui anche dal punto di vista umano e questo aiuta”.

  • In estate hai vissuto il ritiro con il Napoli, poi si è deciso per il prestito per un’annata da protagonista. Lo hai chiesto tu alla società o è stata una scelta condivisa?

“È stata una scelta condivisa con la società. Abbiamo pensato che fosse la soluzione migliore per la mia crescita umana e professionale”.

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Franceco Baietti Giugliano
Franceco Baietti Giugliano

Baietti a SpazioNapoli: “Firmare con il Napoli è un’emozione indescrivibile. Spalletti? Grandissima persona”

Prima di indossare la maglia del Giugliano, Francesco Baietti ha vissuto anche il suo primo ritiro con il Napoli di Luciano Spalletti. Vivere un periodo, seppur breve, agli ordini dell’attuale tecnico del Napoli, ha dato a Baietti la possibilità di far un ulteriore step mentale e di avere a che fare con la il “mondo dei grandi”.

  • Com’è stato vivere un periodo Spalletti in ritiro la scorsa estate? Che tipo di allenatore è?

“È stata una bella esperienza. Spalletti mi ha sempre messo a mio agio, facendomi sentire sin da subito parte della squadra. Poi oltre ad essere un ottimo allenatore è anche una persona dallo spiccato senso dell’umorismo”.

  • Ti unisci al Napoli nel 2016, a soli 13 anni, sei anche tifoso? Cos’hai provato quando sei stato tesserato dagli azzurri?

“Firmare con la squadra per cui tifo è stata un’emozione unica. Ricordo ancora l’emozione e la felicità di quando firmai, penso sia il sogno di ogni ragazzo quando muove i primi passi in un campo da calcio”.

  • Quanto è stato formativo il Settore giovanile del Napoli?

“Davvero tanto. Avere la possibilità di far parte del settore giovanile del Napoli mi ha fatto crescere tanto anche perché ho avuto la fortuna di avere allenatori e preparatori di ottimo livello”.

  • Qual è stata la figura più importante per te nel periodo azzurro? Hai legato con qualche calciatore o allenatore in particolare?

“Non c’è stata una figura in particolare. Negli anni delle giovanili ho legato con tutti i compagni di squadra così come con gli allenatori. Quest’estate invece in ritiro ho sin da subito stretto un rapporto speciale sia con Elmas che con Rhamani“.

Francesco Baietti
Giugliano Francesco Baietti

Giugliano, Baietti: “Mi ispiro ad Oblak, difendere i pali del Maradona sarebbe incredibile. Devo tutto ai miei genitori, sono speciali”

A 18 anni, si sa, si vive anche di sogni e di speranze. Quando sei il portiere meno battuto d’Europa, chiudendo gli occhi e immaginando, si inizia a pensare ai più grandi stadi d’Italia. E Francesco Baietti ne ha tanti, di sogni, ma sa bene che dovrà lavorare sodo e tenere i piedi ben saldi al suolo, vivendo di valori e insegnamenti che la famiglia gli ha saputo indonfere.

  • Qual è il tuo sogno da calciatore?

“È chiaro che ognuno di noi ha un sogno che coltiva dentro di sé. Sin da piccolo mi ha sempre appassionato il calcio inglese e non mi dispiacerebbe giocare un giorno in quel campionato che può dare emozioni uniche”.

  • Vestire la maglia del Napoli in Serie A è uno dei tuoi desideri?

“Difendere i pali del Maradona sarebbe un onore, oltre che una grande responsabilità. Il mio pensiero però adesso è al presente e il presente si chiama Giugliano. Sono felice di giocare con questa maglia, abbiamo un percorso lungo e difficile, vogliamo rendere orgogliosi i nostri tifosi”.

  • Chi sono le persone che ti sono più vicine in questo percorso? Amici, famiglia, parenti?

“La mia famiglia mi ha sempre sostenuto hanno sempre creduto in me sin da subito, così come la mia fidanzata e i miei amici. Li ringrazio perché senza questi affetti sarebbe tutto più complicato”.

  • Quanto è importante nel calcio, soprattutto da giovani, avere valori ben saldi e radicati come umiltà e voglia di sacrificio?

“Ho sempre pensato che per raggiungere i propri sogni non bastasse avere solo talento. I valori come umiltà e voglia di sacrificarsi sono ciò che fanno la differenza ed io ho sempre cercato di fare il mio meglio”.

  • A chi ti ispiri?

“La mia ispirazione è Oblak , portiere dell’Atletico Madrid che con le sue caratteristiche tecniche e fisiche mi ha sempre colpito”.

  • Oltre lo sport, chi sono i tuoi modelli di vita?

“Ai miei genitori devo tutto quello che sono oggi, mi hanno insegnato i valori, il lavoro e l’educazione. Sono speciali e quindi si sono loro il mio modello di vita”.

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