Quel che resta del derby campano è l’immagine di Mertens a terra dolorante che ha lasciato tutti con il fiato sospeso. Alzi la mano, chi, per una frazione di secondo, non ha pensato al mercato di riparazione finito e agli attaccanti che il Napoli avrebbe potuto compare per coprire questa pecca. Per fortuna le notizie arrivate dagli spogliatoi, riguardo le condizioni del belga sono rincuoranti (APPROFONDISCI QUI), ma la domanda non può non porsi: “Per quanto tempo ancora, dovrà andare avanti questa incapacità di operare sul mercato da parte della società, specialmente per quei reparti bisognosi di riserve?”
La panchina del Napoli
Dando uno sguardo alla panchina del Napoli, così come si è presentata al Vigorito, è evidente come questa sia occupata fisicamente in ogni spazio ma praticamente sprovvista di un attaccante. Così ancora una volta, si deve rimarcare la coperta troppo corta della squadra di mister Sarri, un allenatore che fino ad ora sta riuscendo in un’impresa senza precedenti per gli uomini che ha a disposizione, in un momento, come quello attuale, in cui sembra che manchi smalto e brillantezza. Contro il Benevento, infatti, non è tutto oro quel che luccica.
Analisi del match
Un match, seppur vinto, giocato dagli azzurri con luce ad intermittenza, specialmente in difesa e centrocampo. Più volte l’allenatore toscano ha richiamato all’attenzione il centrocampo, in particolar modo Allan, al rispetto delle linee e della copertura di quella zona di campo. Sulla fascia destra, Hysaj ha lasciato troppo volte libero D’Alessandro. Così come non sono mancati rimproveri al momento del grave errore di Koulibaly, che se non fosse intervenuto il VAR, avrebbe dato la possibilità ai sanniti di accorciare le distanze dal dischetto.
Sembra, allora, che in questo momento l’unica cosa che vada per la maggiore è l’entusiasmo. Un entusiasmo dei giocatori in campo e fuori, così come dei tifosi che ormai sanno che l’unico modo per cercare di conquistare qualcosa di importante è solo accompagnare gli azzurri e sostenerli. D’altronde lo cantano a squarciagola per tutti i 90 minuti. Il cammino è ancora lungo, c’è ancora tanto da dover fare e tanta grinta da tirare fuori. Quella con il Benevento era una partita in cui ci voleva la veemenza giusta anche per rispondere ai risultati degli altri campi. È adesso che il gioco si fa duro!
RIPRODUZIONE RISERVATA