Manca solo lui all’appello, Lorenzo Insigne ed una chiamata che non può più attendere. Del resto i suoi compagni di reparto, Mertens e Callejon, che insieme al 24 azzurro compongono la terribile batteria di esterni partenopei – alla quale a breve si aggregherà Emanuele Giaccherini – hanno già ben impresso il proprio timbro sulle prime fasi di stagione.
L’obbligo di rispondere, già dalla gara contro il Bologna, riprendere fiato e spazio nelle gerarchie. Dopo lo scossone che l’ha visto rincorrere a dispetto di un’annata, la scorsa, vissuta da intoccabile. Riprendere ritmo e fare decisivo, uomo in più nell’economia del gruppo. Palermo e quel tracciante sublime per lo spunto di Callejon un primo step. Equilibrio in fase di non possesso e strappi di classe cristallina quando c’è da affondare nelle carni delle difese avversarie. La stima di Sarri non è in discussione, non lo è mai stata, ma Mertens è e sarà rivale terribile quest’anno, c’è dunque da tenere il passo e rispondere, colpo su colpo, con il Napoli a beneficiarne.
Campo ma anche altro, molto altro. Con la partita per il rinnovo aperta, ma che non può prescindere dal rettangolo di gioco. Richieste importanti vanno sostenute da un rendimento da leader, da protagonista. Negli occhi lo score eccellente della passata stagione, primo in Europa a raggiungere la doppia/doppia – doppia cifra per goal e assist – e annata conclusa con 13 reti e 11 assist in tutte le competizioni. Nelle gambe questo e anche di più, c’è da riprendere il posto sull’out mancino, il Bologna come prima tappa.