Rafa-Revolution 2.0: Muscoli, esperienza e talento, il giusto mix per la difesa azzurra

Dopo aver trattato attacco (leggi qui) e centrocampo (leggi qui) la disamina della redazione di SpazioNapoli si sposta sulla difesa, probabilmente il reparto sul quale si sono catalizzate le maggiori critiche durante questa stagione e su cui la società azzurra interverrà per garantire quel quid in più ad un Napoli finalmente in grado di competere al massimo su tutti i fronti.

Croce e delizia – Fatte queste premesse va comunque puntualizzato che l’analisi critica nei confronti del pacchetto arretrato azzurro non può essere univoca. Se è vero che la difesa partenopea ha per lunghi tratti della stagione dimostrato qualche fragilità di troppo, dall’altro sarebbe oltremodo disonesto intellettualmente non porre in evidenza la stagione indubbiamente positiva di molti dei suoi elementi, i problemi azzurri hanno riguardato la fase difensiva nella sua totalità, è ingiusto quindi gettare la croce esclusivamente sui difensori azzurri. Raul Albiol si è dimostrato un investimento giusto e mirato, un giocatore che ha conferito sicurezza e personalità al reparto risultando difficilmente sotto la sufficienza, ha pagato alla distanza il ritmo da stakanovista tenuto quest’anno: ben 46 presenze, un minutaggio che non toccava dal 2010(prima stagione a Madrid). Federico Fernandez forte della fiducia di Rafa Benitez ha disputato un’ottima annata, dimostrando che ciò che era mancato nella sua prima parentesi azzurra era esclusivamente la fiducia. Il centrale argentino, partito inizialmente all’ombra di Miguel Angel Britos ha guadagnato con i fatti e con le prestazioni i galloni da titolare inamovibile, arrivando alle porte del Mondiale brasiliano con un campionato da protagonista sulle spalle, quello che il giocatore e i suoi agenti chiedevano la scorsa estate. Proprio Britos è il primo indiziato tra i partenti nel reparto difensivo, le sue prestazioni non hanno per nulla convinto il tecnico e quest’ultima sarà con ogni probabilità, si valutano offerte adeguate, l’ultima stagione del centrale uruguagio prelevato dal Bologna 4 anni orsono. Dalla sua partenza la dirigenza azzurra prevede di incrementare quel tanto decantato tesoretto su cui si poggerà la campagna acquisti estiva.

Esterni in agrodolce – Molto positivi gli inserimenti nel gruppo di Henrique e Ghoulam giunti alle pendici del Vesuvio nel corso della sessione invernale di calciomercato. Due investimenti oculati dall’ottimo rendimento, Henrique ha dimostrato, in barba ai soloni della prima ora che strabuzzavano gli occhi dinanzi all’acquisto del difensore del Palmeiras, di essere un jolly preziosissimo, in grado di rivestire con costrutto qualsiasi ruolo difensivo, e all’occorrenza anche quello di mediano, Ghoulam ha messo in mostra tutte le sue qualità, grande passo, bravo tecnicamente, necessita di essere maggiormente indottrinato ad un calcio diverso da quello francese. Entrambi hanno guadagnato, sul campo, in maglia azzurra, la convocazione a Brasile 2014. Restando in tema terzini l’unica certezza è che l’esperienza napoletana di Revelliere sia giunta al capolinea, mentre resta aperto il dibattito circa il destino di Camilo Zuniga e Christian Maggio. Entrambi, specialmente il colombiano, hanno avuto una stagione sfortunata. Se il colombiano ha saltato l’intero campionato per i reiterati problemi al ginocchio che l’hanno tenuto fermo più di 7 mesi, tanto meglio non è andata al numero 11 azzurro, lungodegente in infermeria per problemi di ogni sorta(dall’operazione al ginocchio fino al pneumotorace). Nonostante qualche screzio di troppo Benitez ha ribadito a più riprese che Zuniga sarà un prezioso innesto per l’anno prossimo, impossibile dargli torto visto l’inizio di campionato strabiliante del colombiano, ma per quest’ultimo come per Maggio, che ha espresso la propria volontà di restare in azzurro, le pretendenti non mancano e in presenza di un’offerta congrua le valutazioni potrebbero cambiare. Sarà una lunga estate in uscita quella sulle fasce azzurre. Le alternative in quel ruolo, in caso di partenze, svanita quasi definitivamente la possibilità Moreno  promesso al Real, spaziano dal giovane Bernat del Valencia, con cui si discute di Edu Vargas, fino a Matteo Darmian, eclettico terzino, può giocare sia a destra che a sinistra, che ha fatto benissimo con Ventura fino a raggiungere la convocazione nei 30 del C.T azzurro Cesare Prandelli.

Un colpo d’anticipo ed un innesto da ben ponderare – Lavorare, e bene, alla difesa del Napoli del futuro, questa la linea da seguire e su cui Riccardo Bigon ha predisposto il proprio modus operandi. Un colpo è già praticamente in cascina, mettendo a frutto il lavoro certosino del suo encomiabile scouting il direttore sportivo azzurro ha messo praticamente a segno il colpo Koulibaly per una cifra vicina ai 5 milioni di euro. Manca solo l’ufficialità, che avverrà a campionato concluso, per considerare il promettente difensore centrale francese classe ’91, di cui vi abbiamo ampiamente parlato (leggi qui), il primo acquisto del Napoli 2013-2014. Pochi dettagli e il primo tassello andrà a incastonarsi nei piani del tecnico azzurro. Il primo, appunto, al quale seguirà, al netto della cessione di Britos, l’acquisto di un centrale di spessore, che insieme alla gioventù e all’esuberanza di Koulibaly completi definitivamente il quadro di Rafa Benitez. Un investimento non semplice, tutt’altro, da scandagliare in ogni dettaglio per garantire quel salto di qualità che possa garantire un cambio di marcia ad un reparto talvolta apparso in affanno. Agger e Skrtel sono due pallini del tecnico dai tempi d’oro di Liverpool, seguiti con attenzione fin dalle scorse sessioni di mercato appaiono comunque difficili da raggiungere, il Liverpool non fa sconti ed entrambi hanno un ingaggio molto pesante che va a cozzare con le prerogative della dirigenza azzurra, la pista che porta al Merseyside è dunque più fredda rispetto a mesi orsono, ma visto il debole di Don Rafè per questi due calciatori nulla può essere scontato. Sempre in voga la contraerea belga, Vertonghen Vermaelen, piacciono e molto a dirigenza e tecnico. Hanno ingaggi fattibili, e se il primo è ad oggi una colonna del Tottenham, con conseguente resistenza del club, oltre ad una forte concorrenza(Roma su tutti), Vermaelen è stato praticamente scaricato negli ultimi giorni dal tecnico dei gunners: “Non so ad oggi quale sarà il suo destino” (leggi qui). Per entrambi la cifra si aggirerebbe sui 15 milioni a salire. Ci sono poi le tentazioni argentine, due colossi che a Bigon piacciono tantissimo, in ultimo la sua presenza alla finale di Europa League, ci riferiamo a Ezequiel Garay e Federico Fazio. Garay, 28 anni ad ottobre, dopo aver esaltato tutti nella sua esperienza al Racing Santander è stato scaricato con troppa faciloneria dal Real Madrid. Al Benfica ha raggiunto la sua dimensione totale, fortissimo nell’anticipo, implacabile nel gioco aereo, e non disdegna gli inserimenti, lo ricordano bene alla Juventus. Titolare della seleccion insieme al nostro Fernandez sarebbe l’innesto ideale, l’unica controindicazione è la bottega cara lusitana, a Lisbona sparano alto, non meno di 25 milioni, il Napoli nicchia. Più accessibile Fazio, colonna del Siviglia dal 2007, vanta quasi 150 presenze in Andalusia, mastodontico centrale di quasi due metri, non pecca comunque in agilità, nonostante la forza fisica sia il suo punto di forza. Anche lui nel giro della nazionale argentina, ha tutti i requisiti richiesti da Rafa Benitez ed una valutazione di molto inferiore a quella del connazionale: 10 milioni di euro. Sempre aperta la pista Gabriel Paletta, da sempre accostato agli azzurri e che dopo il Mondiale potrebbe spiccare il salto definitivo, Ghirardi permettendo.

 

Edoardo Brancaccio

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