Rafa-Revolution 2.0: Difficile migliorare l’attacco azzurro, ma Benitez e Bigon sono già all’opera

La stagione è ormai alle battute finali, altri 90 minuti e l’annata 2013-2014 andrà agli archivi. E’ già tempo di programmazione per il Napoli di Benitez che sarà chiamato a crescere ancora, a migliorare quanto fatto in questa prima, a tratti esaltante, parentesi. L’estate sarà torrida e frenetica, il mercato come sempre prevede variabili impazzite e costanti stravolgimenti, ma è possibile tracciare da ora un quadro degli avvicendamenti che caratterizzeranno questa seconda fase del progetto del tecnico spagnolo. Spazio dunque ad un’analisi reparto per reparto, con probabili partenti e papabili innesti, cominciando, oggi, dall’attacco partenopeo.

Eccellenza – Il reparto offensivo azzurro è stato il fiore all’occhiello del Napoli 2013-2014, parlano i numeri: 99 reti stagionali che potrebbero sfondare la terza cifra nell’ultima sfida casalinga di domenica prossima. La certezza Gonzalo Higuain, la maturazione di Insigne, il valore assoluto degli innesti di Mertens e Callejon, sono stati i cardini su cui ha poggiato la stagione azzurra. Un pacchetto offensivo da top club europeo dove ha stonato solo la stagione sfortunata ed opaca, sotto agli standard mostruosi garantiti negli ultimi 7 anni, del capitano Marek Hamsik che comunque ha garantito un bottino di 7 reti e 6 assist in 28 presenze, numeri che sebbene inferiori a quelli dei già citati compagni di reparto, restano di tutto rispetto.

In lista di sbarco – Il destino di Goran Pandev e Duvàn Zapata sembra chiaro e ben delineato, sebbene con formule e destini diversi l’esperto macedone ed il giovane colombiano saranno con ogni probabilità i due prossimi sacrificati nelle scelte del tecnico azzurro. Destini differenti come già ribadito, un addio per il numero 29 azzurro, che dopo 3 stagioni vissute sulle montagne russe, alternando giornate di grazia a prestazioni impalpabili, lascerà Napoli alla ricerca di nuove esperienze. Il calciatore ha mercato in tutt’Europa, con una particolare predilezione per la Premier League dove non avrebbero nessun problema a sobbarcarsi lo stipendio dell’ex pupillo di Josè Mourinho. Altro discorso per quanto riguarda Zapata, il ragazzo ha lanciato determinati segnali, e la società cercherà di valorizzare quest’investimento concedendogli un’annata in prestito dove crescere e mettere in mostra le proprie qualità venendo impiegato con una continuità che a Napoli ancora non può pretendere. Preferibilmente in un club di Serie A, continuando a perseguire il suo percorso di crescita nel nostro campionato. Ad agosto sul giocatore fu querelle con il Sassuolo di Squinzi, fresco della salvezza raggiunta con una giornata d’anticipo domenica scorsa, chissà che non possa riaprirsi il discorso, i rapporti come dimostra l’affare Cannavaro sono buoni. Parentesi a sé quella di Eduardo Vargas, il cileno sembra aver trovato a Valencia il suo habitat naturale e dalla sua cessione la società azzurra vorrà monetizzare o trovare delle interessanti contropartite tecniche.

Volti nuovi seguendo un target preciso – Il solco tracciato quest’anno sulla trequarti è chiaro. Gli acquisti di Mertens e Callejon e la valorizzazione di Insigne hanno mostrato la direttrice che Benitez intende seguire. Calciatori relativamente giovani, ma con la giusta maturità ed esperienza, questo l’identikit sul taccuino di Bigon e i suoi collaboratori con il placet del tecnico. Juan Manuel Iturbe piace e non è un mistero, Bigon lo apprezza da sempre e per varie contingenze l’affare non fu chiuso ai tempi, con suo grande rammarico. Il calciatore è esploso letteralmente alla corte di Mandorlini, ed i rapporti tra la dirigenza azzurra e quella dell’Hellas Verona sono idilliaci. Il ragazzo ha però una valutazione alta, 25 milioni, ed una fila di estimatori da far spavento, su tutti il Real Madrid. Il Napoli vaglia ma l’affare, come si può notare, è tutt’altro che semplice. Dall’estero sono due i nomi più caldi accreditati da rumors più o meno frequenti: Danny Welbeck e Pierre Emerick Aubemayang. L’inglese classe 1990, in forza al Manchester Utd, quest’anno ha trovato poco spazio, piace da sempre a Benitez e potrebbe gradire un’esperienza lontana dalla Premier League, soprattutto alla corte di un tecnico come lo spagnolo. Il francese classe 1989, approdato quest’anno tra le fila dei gialloneri di Jurgen Klopp è sempre stato visionato da Bigon e dal suo scouting, il suo nome è stato accostato agli azzurri più volte ed è stato vicino ad approdare alle pendici del Vesuvio anche nella scorsa sessione di mercato. Due calciatori con caratteristiche simili da ogni punto di vista: età, esperienza europea, referenze tecnico-tattiche(rapidi, duttili, possono giocare in ogni posizione dello scacchiere dell’allenatore azzurro, e con un particolare feeling con il goal) , forte concorrenza (il Dortmund ha da poco ingaggiato il colombiano Ramos dall’Hertha Berlino per una cifra superiore ai 20 milioni) e dalla valutazione simile ed abbordabile, intorno ai 15 milioni. 

Il vice Higuain – Capitolo a parte quello del puntero, il giocatore che possa dare certezze anche quando il numero 9 azzurro debba tirare il fiato, un imperativo certo dopo la parentesi di quest’anno. Jackson Martinez è seguito, è assodato, il Napoli ci ha provato e probabilmente continuerà a provarci. Ma la richieste portoghesi restano alte(25 milioni a salire), anche se distanti da quelle esorbitanti di mesi fa. Il suo acquisto darebbe un peso assoluto al pacchetto offensivo partenopeo, ma è anche plausibile che dovendo investire anche negli altri reparti si proceda per una soluzione meno esosa. Il nome di Alberto Gilardino, nonostante le smentite di Preziosi, resta sempre caldo, il calciatore ha la giusta esperienza e potrebbe gradire non poco la scelta azzurra. Un bomber di scorta dalla qualità certificata che garantirebbe sicurezza soprattutto in Serie A. Abel Hernandez del Palermo rappresenta un altro profilo, anche il giovane uruguagio(classe ’89) rappresenta un tormentone per quanto riguarda l’attacco azzurro, e chissà che quest’anno l’affare non possa concretizzarsi.

 

Edoardo Brancaccio

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