Benitez e la sua difesa a 4: cosa cambierebbe nel Napoli?

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Pare ormai quasi cosa fatta l’arrivo di Rafa Benitez sulla panchina del Napoli. Con lui potrebbe arrivare dal punto di vista tecnico-tattico un cambio che potrebbe essere netto e repentino, e perciò non privo di insidie per gli attuali componenti della rosa, che si troverebbero di fronte quasi certamente il passaggio dalla difesa a 3, ormai marchio del Napoli da 5 anni, a quella a 4. Analizziamo reparto per reparto i possibili cambiamenti.

DIFESA – La partenza di Campagnaro in questo senso può rivelarsi meno traumatica: Hugo infatti non aveva nè la velocità per coprire il ruolo di terzino come lo intende lo spagnolo (cioè a tutta fascia, un po’ alla Riise dei bei tempi) ma neanche l’abitudine a fare il centrale in una difesa a 4. Questa abitudine potrebbe ritrovarla Paolo Cannavaro, che coprì questo ruolo per l’ultima volta nei primi mesi della stagione 2006-2007, quando Reja optò per una difesa a 4, salvo poi cambiare e non tornare più indietro. Con lui anche Britos e Gamberini non dovrebbero avere difficoltà in quanto due giocatori di stazza. Ma a questo punto, potrebbe tornare utile alla causa anche il tanto bistrattato Federico Fernandez, ora in prestito al Getafe ma che tornerà a fine anno al Napoli, che nella difesa a tre può coprire solo il ruolo di centrale basso, mentre in una difesa a 4 avrebbe due maglie a disposizione. Con una difesa a 4 però ci sarebbe da risolvere il problema degli esterni: Maggio avrebbe la capacità di fare il terzino destro? In Nazionale Prandelli spesso gli riserva quel ruolo, ma Christian ha sempre reso bene quando ha avuto campo per inserirsi in avanti (in un 3-4-1-2 appunto), e poi non fa dell’uno contro uno in marcatura la sua arma forte, e potrebbe perciò soffrirne. Più o meno stesso discorso per Armero, per caratteristiche più un esterno alto che basso, mentre per Zuniga, se dovesse restare (e ce lo auguriamo fortemente), si è già visto contro la Roma ed in altre occasioni che tale ruolo è congeniale.

CENTROCAMPO – Qui, sostanzialmente, cambierebbe poco: sia il 3-4-1-2 di Mazzarri che il 4-2-3-1 di Benitez prevedono due schermi davanti alla difesa, con un giocatore più di copertura (Behrami) ed uno di inserimento (Dzemaili/Inler/qualche altro acquisto?). Discorso diverso se lo spagnolo dovesse optare per il 4-3-2-1, l’altra opzione, forse più congeniale al Napoli come modulo, vista l’assenza di ali vere e proprie nella rosa del Napoli. In quel caso, Inler ritroverebbe più spazio nel ruolo di regista basso, con due giocatori di corsa e magari di qualità ai suoi lati. Hamsik in entrambi i moduli dovrebbe avere più o meno gli stessi compiti di adesso (agire tra le linee e marcare il regista avversario). A meno che lo spagnolo, amante prima di tutto del bel calcio, non decida di spostare lo slovacco in mediana per fornire più palleggio e qualità in mezzo al campo. 

ATTACCO – Qui il discorso è ovviamente più aleatorio, vista la possibile partenza del Matador, ma proviamo ad analizzare comunque chi è ancora in rosa. Cavani in entrambi i moduli agirebbe da punta avanzata, mentre Pandev e Insigne, in un 4-3-2-1, sarebbero le due alternative per la seconda punta, mentre in un 4-2-3-1 le cose si complicherebbero, meno per Insigne (che magari potrebbe tornare a giocare largo a sinistra come tanto gli piaceva a Pescara) ma di più per Pandev, che in un modulo del genere potrebbe al massimo fungere da trequartista centrale, scontrandosi con il ruolo di Hamsik. Anche per questo motivo lo spostamento di Marekiaro qualche metro più indietro non è da sottovalutare.

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