Le parole di Aurelio…lette tra le righe

Questo vuole essere un divertimento, un esperimento, un semplice divagare dopo l’immensa calura. Sono sempre stato persuaso che dietro ciò che rivelano i personaggi umani, per non parlare di quelli esposti, che noi chiamiamo non so perché “pubblici”, ci sia sempre dell’altro, spesso il contrario che non si può rivelare, a volte una bugia per mantenere la finzione. Quindi  proverò a farmi ventriloquo dispettoso e carogna delle parole oggi rilasciate dal nostro presidente. Non me ne voglia nessuno, è uno scherzo, un lazzo.

Pronti? Vado. Ma prima datemi il microfono, scusatemi il telefono, e pretendo che la ricezione sia ottima, costasse mandare a quel paese Aldo Giovanni e Giacomo, Travolta, il mio Travolta, e Megan Gale messi insieme. 

“Pronto”? – “E’ con noi il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis. Benvenuto presidente, allora oggi si parte”.

“Sì, sì, certo che si parte. Che credevi? Non fare il cafone che ti metto le mani addosso preventivamente. Sono io oggi che parlerò di calciomercato e di giocatori, ma giacché sono un signore, non farò né prezzi, né nomi. E per nomi intendo quelli che voi vorreste sentire. Abbiamo voglia di confermarci a grandi livelli, cioè tra il quarto e il quinto posto in campionato. Non sarà semplice perché le altre squadre si rafforzano con la cafonaggine. Noi siamo seminaristi e quindi rispettosi delle regole del buon Monti. Basta sperperare, avanti con le manovre restrittive, avanti, marsh! Bisogna programmare sui giovani, i vecchi costano caro e durano poco.

Insigne è un talento, sono costretto a dirlo altrimenti mi chiedono di comprare Jovetic. Balotelli è stramaturo come giocatore, invece Vargas è giovanissimo. Voi non lo sapete, ma in Cile l’anagrafe mostra delle lacune. Infatti mi risulta che è nato nel 1999, ancora deve entrare nella fase della pubertà, va quindi centellinato. Lo so per certo perché Bigon me lo ha confessato quando in un delirio di onnipotenza mi sono sostituito al cardinale di Napoli, e lui, cioè Bigon,  non sapendo che lo stavo confessando io, ha spifferato tutto. Allora mi sono incavolato, gli ho messo davvero le mani addosso perché un giocatore del 1999 non può essere valutato 1 milione per ogni anno di sviluppo.

Non posso essere subito a Dimaro perché ho da sistemare qualcosa. De Sica mi è andato in depressione perché gli ho comunicato che a Natale dell’anno prossimo lo voglio come pupazzo mascotte dell’ultima di girone di andata. Allora adesso lo devo risollevare vedendo con lui tutti i 7345 cinepanettoni fatti insieme. Armero? Lo stiamo studiando, non sappiamo ancora da cosa scaturisca la rigidità del suo piede quando crossa. Cuadrado ha giocato nel Lecce, quindi 200 euro per il cartellino vanno bene. Il 17-18 Luglio piomberò all’improvviso alle spalle della squadra. Sarò incappucciato, mi farò consegnare i soldi degli stipendi di Giugno. C’è crisi, non è colpa mia..io i soldi li metto, è Bigon che non vuole spenderli, mi vuole bene e mi tiene il carusiello a forma di maialino. Concludo dicendo ai tifosi del Napoli di stare tranquilli, Napoli è sempre Napoli..c’ammà arrangià co’ chello che passa o’ governo”

Signor Presidente questa è stata solo una sciocchezza, una fantasia piena di simpatia e di stima per il suo grande lavoro. Noi tifosi tutti non smetteremo mai di ringraziarla. Ha ragione, il Napoli sarà sempre il Napoli

 

Carlo Lettera

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Fonte foto Calciobetter.com

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