Napoli, il tempo è ancora dalla tua. Ma che succede alla difesa?

Il pareggino di Siena ha il sapore di una resa ormai molto vicina. Il Napoli è a un passo dal rendere anonimo il suo campionato e onestamente sarebbe un vero peccato perchè i ragazzi di Walter Mazzarri avrebbero i mezzi e le qualità per raggiungere la terza posizione, attualmente occupata dalla splendida Udinese.

Il paradigma più lampante di questo Napoli spento e confuso è il periodaccio che sta vivendo il pacchetto difensivo partenopeo. Hugo Campagnaro è passato da un ottobre/novembre esaltante (si parlava addirittura di una possibile convocazione in nazionale) a un dicembre/gennaio agghiacciante: il “toro” di Cordoba sembra aver perso la sicurezza e la grinta che normalmente lo contraddistinguono e ieri in Toscana è stato di gran lunga il peggiore del suo reparto.

Anche Paolo Cannavaro purtroppo nelle ultime uscite ha giocato un po’ al di sotto delle sue possibilità, smarrendo spesso l’attaccante avversario (proprio come è capitato all’ “Artemio Franchi” per il goal di Calaiò). Il capitano, però, ha un’attenuante: dopo i migliori due anni della sua carriera, che l’hanno visto protagonista di una crescita personale vertiginosa, un periodo di “down” può anche essere considerato fisiologico.

Su Salvatore Aronica non si può assolutamente peccare di ingenerosità e ingratitudine. Questo ragazzone palermitano di 34 anni suda sempre la maglia ed è improbabile che le pagelle del lunedì gli assegnino meno della sufficienza. Il numero 6 azzurro è il calciatore che, con tutti i mezzi, cerca sempre di salvare il salvabile, anche quando le situazioni sembrano senza uscita. Ma il difensore siciliano, per effetto-domino, ultimamente viene spesso messo in difficoltà dalla scarsa vena dei suoi colleghi di reparto e non di rado incappa in errori grossolani.

Cannavaro, Campagnaro e Aronica però sono gli stessi giocatori che solo qualche mese fa hanno contribuito a portare il Napoli a pochi punti dallo scudetto e che ora ci faranno vivere un incredibile ottavo di finale di Champions contro il Chelsea. Ma per riscattarsi i tre non dovranno aspettare lo squadrone di Villas-Boas: già bloccare (mercoledì sera) le sortite offensive nerazzurre, giocare la partita perfetta e battere l’Inter vorrebbe dire ritrovarsi con un piede e mezzo in finale di Coppa Italia.

Anche l’obiettivo Champions League, tabelle alla mano, non è ancora svanito del tutto: metà del campionato deve ancora essere disputato ed un immediato risveglio del Napoli potrebbe ancora mettere tutto in discussione. Non si può e non si deve alzare bandiera bianca già alla fine del girone di andata. Non è da Mazzarri, non è da Napoli.

 

Marco Soffitto

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