CAFFÈ AZZURRO – Una città contro un presidente

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Ritorna l’estate e ritornano le contestazioni. Un classico per Napoli, un classico per questa città e per Aurelio De Laurentiis che oramai è abituato alle manifestazioni popolari di dissenso che si svolgono ogni anno tra giugno ed agosto. Il metedo, sempre lo stesso, manifesti su manifesti e tante tante scritte sui muri fuori lo stadio o nelle zone del centro.

Visti i risultati dell’ultima stagione conclusa, verrebbe da dire che mai come quest’anno la contestazione al presidente ed una dirigenza azzurra – che di fatto non c’è – è meritata. Restano però molti dubbi sui modi e sui metodi di questa contestazione. Tappezzare la città è sì un modo pacifico e pulito di far sentire la propria voce, ma è anche – oltre che inutile – provocatorio. Di solito, i manifesti servono ad evocare questioni e situazioni ben più importanti di quelle calcistiche, ma tant’è…

Il segnale, nonostante tutto, è comunque inequivocabile. I tifosi sono arrivati allo stremo della pazienza e si aspettano una volta per tutte, risposte che tardano ad arrivare da anni. Il Napoli ha da poco ufficializzato un nuovo allenatore ed un nuovo direttore sportivo. In tutto questo De Laurentiis non si è mai rivolto alle telecamere o agli stessi appassionati per spiegare e giustificare queste scelte. Non una parola è arrivata da DeLa e questo fa male, perché il non dialogo tra tifoseria e presidente, porta ad una rottura che è più che netta al giorno d’oggi.

striscione

Da questa situazione, poi, non ci va a guadagnare nessuno, né il Napoli né i fans. I mesi estivi sono fondamentali per tutto ciò che riguarda l’economia di una squadra di calcio. C’è una campagna abbonamenti da mandare avanti e che anche in questa stagione si annuncia misera di numeri. Ed avere pochi abbonati significa avere stadio quasi sempre mezzo vuoto ed introiti deficitari da investire magari sul mercato.

Insomma, tra i due litiganti, in questo caso non gode proprio nessuno. Anzi, perdono entrambi. A questo punto sorge un dubbio. Piuttosto che nascondersi dietro inutili fogli di carta o dietro inutili silenzi, non sarebbe più utile avviare un dialogo tra le parti? De Laurentiis da quanto tempo non parla sinceramente ai tifosi? E i tifosi da quanto tempo non giudicano in modo imparziale l’operato del presidente? Ecco tutte le difficoltà di base di una squadra che si chiama Napoli

@GennaroSgambati

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