Callejon alla ricerca di gol e continuità, la miglior medicina per trascinare ancora il Napoli

Un solo gol nelle ultime quattordici partite e ben otto nelle quindici presenze precedenti. Sono i dati della prima parte di stagione di Josè Maria Callejon che, dopo il big match contro la Roma di inizio novembre, ha gonfiato la rete soltanto a Cesena il 6 gennaio. I freddi numeri rispecchiano perfettamente lo stato di forma altalenante dello spagnolo, culminato con il gesto di stizza dopo il cambio di mercoledì sera in Coppa Italia per una prestazione che non ha convinto in primis se stesso.

CRISI SOLO REALIZZATIVA. Quella di Callejon sembrerebbe una crisi soltanto a livello realizzativo: rimane l’esterno offensivo che corre più di tutti, si sacrifica con un pressing asfissiante sui portatori di palla avversari e spesso la sua generosità lo porta ad essere meno lucido sotto porta. La striscia positiva del Napoli è anche merito suo e Benitez lo sa bene. Nella sua rotazione quasi matematica dei trequartisti alle spalle della punta infatti, lo spagnolo rimane quello con più minutaggio, l’unico capace di svolgere la fase offensiva e difensiva in maniera continua ed efficace.

LA STORIA SI RIPETE. Anche lo scorso anno Calleti cominciò splendidamente la stagione per poi avere un periodo di appannamento che, una volta superato, lo portò a raggiungere quota 15 reti in campionato, venti stagionali. L’ex madridista rimane un giocatore sempre e comunque decisivo per il Napoli, con tanto lavoro di sacrificio e supporto per i compagni. Con il lavoro e la professionalità che ha sempre dimostrato tornerà quanto prima anche il gol, magari proprio da domenica contro l’Udinese e quando succederà Callejon non si vorrà più fermare.

Renato Natella

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