ULTIM’ORA – Caso Acerbi-Juan Jesus, c’è il verdetto ufficiale: arrivata la decisione sulla squalifica

Da pochi minuti è arrivata la sanzione definitiva legata al caso Acerbi-Juan Jesus. Il giocatore dell’Inter rischiava una pesante squalifica dopo l’insulto razzista. 

Sta per terminare la telenovela legata a Francesco Acerbi e Juan Jesus. Come già anticipato nelle ore precedenti, stamane il Giudice Sportivo emetterà la sanzione definitiva ai danni del difensore dell’Inter. Quest’ultimo rischia una pesante punizione, ma a causa dell’articolo 39 potrebbe essere “graziato” e scontare così solo poche giornate di squalifica.

In caso contrario, il tutto potrebbe indirizzare (in modo negativo) la sua carriera. Infatti, anche la società lombarda è in attesa del verdetto definitivo per poi valutare anche una possibile rescissione contrattuale. Il caso ha fatto rapidamente il giro del mondo, motivo per il quale Acerbi ha cercato (vanamente) di far circolare la propria innocenza. D’altra parte, però, la versione di Juan Jesus è stata fin da subito diversa. Tra pochi minuti conosceremo la decisione del Giudice Sportivo e le dovute motivazioni a riguardo.

Caso Acerbi-Juan Jesus, c’è la decisione del Giudice Sportivo: le ultime

Durante la partita tra Inter e Napoli andata in scena lo scorso 17 marzo, il calcio italiano si è sottoposto ad un episodio molto buio. Infatti, nonostante le numerose campagne anti razzismo, sul terreno di gioco di San Siro è arrivato un insulto razzista ai danni di Juan Jesus. Il mittente è Francesco Acerbi, il quale è ormai nel mirino dei tanti esperti.

Caso Acerbi-Juan Jesus, ecco la decisione del Giudice Sportivo
Caso Acerbi-Juan Jesus, emessa la squalifica ai danni del difensore dell’Inter (LaPresse) – spazionapoli.it

Il calciatore è stato ascoltato dalla Procura negli ultimi, ma il tutto è attualmente in mano al Giudice Sportivo. Infatti, pochi minuti fa è arrivata la sanzione definitiva. Il magistrato romano, Gerardo Mastandrea, ha disposto per l’assoluzione del calciatore, che non riceve quindi nessuna giornata di squalifica. Questo quanto disposto nel comunicato ufficiale al riguardo sulle motivazioni:

Rilevato che la sequenza dei fatti in campo, ricostruita in base ai documenti ufficiali, con l’ausilio del Direttore di gara e comunque visibile in video, muovendo necessariamente dallo scontro di gioco e dall’atto del proferimento di alcune parole da parte dell’Acerbi nei confronti di Juan Jesus è sicuramente compatibile con l’espressione di offese rivolte, peraltro non platealmente (con modalità tali cioè da non essere percepite dagli altri calciatori in campo, dagli Ufficiali di gara o dai rappresentanti della Procura a bordo del recinto di giuoco), dal calciatore interista, e non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso dal medesimo “offendente”, il cui contenuto discriminatorio però, senza che per questo venga messa in discussione la buona fede del calciatore della Soc. Napoli, risulta essere stato percepito dal solo calciatore “offeso” (Juan Jesus), senza dunque il supporto di alcun riscontro probatorio esterno, che sia audio, video e finanche testimoniale;

Rilevato, altresì, che la condotta discriminatoria, per la sua intrinseca gravità e intollerabilità, per di più quando riferita alla razza, al colore della pelle o alla religione della persona, deve essere sanzionata con la massima severità a norma del Codice di giustizia sportiva e delle norme internazionali sportive, ma occorre nondimeno, e a fortiori, che l’irrogazione di sanzioni così gravose sia corrispondentemente assistita da un benché minimo corredo probatorio, o quanto meno da indizi gravi, precisi e concordanti in modo da raggiungere al riguardo una ragionevole certezza (cfr. per tutte Corte federale d’appello, SS.UU., 11 maggio 2021, n. 105);

Il giudice, così, ha ritenuto sostanzialmente inevitabile una sentenza di assoluzione sulla base di questi elementi:

Rilevato che nella fattispecie la sequenza degli avvenimenti e il contesto dei comportamenti è teoricamente compatibile anche con una diversa ricostruzione dei fatti, essendo raggiunta sicuramente la prova dell’offesa ma rimanendo il contenuto gravemente discriminatorio confinato alle parole del soggetto offeso, senza alcun ulteriore supporto probatorio e indiziario esterno, diretto e indiretto, anche di tipo testimoniale;

Ritenuto pertanto che non si raggiunge nella fattispecie il livello minimo di ragionevole certezza circa il contenuto sicuramente discriminatorio dell’offesa recata: di non applicare le sanzioni previste dall’art. 28 CGS nei confronti del calciatore Francesco Acerbi (Soc. Internazionale)

Acerbi, nessuna squalifica: i motivi

Il giudice ha quindi sostanzialmente escluso la squalifica per Acerbi per assenza di sufficienti prove per irrogare una grave sanzione, costituente l’unica sanzione possibile per un caso simile. Pur affermando come l’atteggiamento dei calciatori fosse compatibile con l’espressione rivolta, è però mancato un altro riscontro audio, video o testimoniale per affermare con certezza che l’offesa discriminatoria fosse stata rivolta.

Insomma, tale pronuncia, destinata a far discutere, non mette in dubbio la buona fede di Juan Jesus, ma, semplicemente, rileva una mancanza di elementi sufficienti per sostenere la sua denuncia. E anche questo dovrebbe, inevitabilmente, far riflettere in un calcio, come quello moderno, così tanto condizionato dalla tecnologia.

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