Napoli spera: l’ultima volta con Mazzarri fu un sogno

Il ritorno di Walter Mazzarri sulla panchina del Napoli ha riportato entusiasmo all’interno dell’ambiente azzurro, che ora spera nel gran successo.

Una particolare statistica ha accompagnato il percorso di Walter Mazzarri verso il calcio d’inizio di Atalanta-Napoli. In 23 anni di carriera infatti, il tecnico non ha mai perso il proprio incontro d’esordio su di una panchina, dalle prime esperienze in quel di Acireale fino all’ultimo match del Gewiss Stadium. L’1-2 di Bergamo ha quindi ulteriormente rafforzato una statistica incredibile di per se, alla quale tutta Napoli è ora “appesa“. Il tutto, in vista del prossimo incontro di Champions League azzurro contro il Real Madrid. Questo, a causa dello splendido precedente targato Mazzarri.

Verso Real Madrid-Napoli, l’ultimo debutto per Mazzarri fu da sogno

Nonostante la lunga carriera di Mazzarri possa contare su di una singola esperienza in Champions League, proprio al Napoli nella stagione 11/12, il mister toscano è riuscito a non toppare la propria gara d’esordio anche in tale competizione. La suddetta sfida è quindi ancora ben impressa nelle menti e nei cuori di tutti i supporter partenopei. In particolare, essa vide scendere in campo, sul terreno di gioco dell’Etihad Stadium, Manchester City e Napoli. Queste, quindi, le formazioni schierate in quella magica sera del 14 settembre 2011:

MANCHESTER CITY (4-4-2): Hart; Zabaleta, Kompany, Lescott, Richards; David Silva, Barry, Yaya Toure, Nasri; Aguero, Dzeko. ALL: Roberto Mancini.

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Inler, Gargano, Zuniga; Hamsik, Lavezzi; Cavani. ALL: Walter Mazzarri.

Champions League: il Napoli spera nel passato di Mazzarri
Walter Mazzarri: un pareggio nell’unico debutto in Champions League (ANSA) – SpazioNapoli.it

Per chi non ricordasse, la sfida fu caratterizzata particolarmente da un puro sentore di Davide contro Golia. Era infatti quello il primo City gestito dagli sceicchi, che oltre ad un forte 11 titolare poteva contare su figure del calibro di Kolarov, Clichy, Tevez e Balotelli a partire dalla panchina. Il Napoli trovatosi d’innanzi agli inglesi era invece una compagine in costruzione ed appena tornata in Champions dopo oltre 20 anni d’assenza, caratterizzato da un imponente trio offensivo ma anche da molte imperfezioni ancora da limare. Eppure, l’imprevidibilità e le emozioni distintive di quel Napoli targato Mazzarri riuscirono a prevalere anche nella storica notte di Manchester.

In particolare, fu al minuto 69′ che, come disse Maurizio Compagnoni nel suo iconico racconto, i 3.000 del Napoli impazzirono. Cavani portò infatti in vantaggio la formazione partenopea, raggiunta poi 5 minuti dopo dalla rete del pareggio di Kolarov. L’1-1 che ne maturò si rivelò poi fondamentale ai fini del percorso che la squadra azzurra riuscì a condurre nei mesi successivi, oltre ad essere accolto come una vera impresa nell’immediato. Impresa, proprio come quella che il Napoli è ora chiamato a compiere al Santiago Bernabeu, contro un malconcio Real Madrid. L’entusiasmo nuovamente portato da Mazzarri all’ombra del Vesuvio nonché tale strabiliante statistica sul tecnico hanno però acceso più di qualche barlume di speranza nei cuori partenopei.

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