De Laurentiis durissimo: “Il tifo allo stadio deve essere sano, il casino fatelo a casa vostra. Spero che la Meloni intervenga presto”, poi il messaggio alla UEFA

Si sta tenendo in questi minuti una conferenza stampa al termine della riunione del Comitato ordine e sicurezza in prefettura a Napoli, riguardante i disordini provocati dagli sconti coinvolgenti la tifoseria dell’Eintracht Franconforte di ieri.

Nel corso della conferenza, è intervenuto anche il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, che si è scagliato in modo durissimo contro tutti: tifoseria, governo e Uefa. Di seguito quanto riportato:

Io devo ringraziare il prefetto in primis e Alessandro Giuliano per il valido supporto che hanno dato. Io sono stato a Francoforte e immaginavo questo dopo aver visto la loro curva, che mi ricordava il tipo di tifo che vedevo quando ho iniziato in Serie C, quel tipo di tifo ancestrale diverso dal tifo spontaneo, vero e educativo che inneggia ai valori dello sport. Dissi a Marchetti che se per qualcosa che appare mi fai multe da 30,40, 50 mila euro, a loro dovresti levare un milione. Lui mi disse che non gli avrebbe fatto niente.

De Laurentiis durissimo: “Intervenga il governo”

Voi conoscete la sigla Acab, è chiaro che quando c’è di mezzo l’autorità costituita i reietti si uniscono per fronteggiare le forze dell’ordine. Tutto quello racchiuso in un confronto fra tifoserie è un pretesto per mettere a dura prova l’ordine costituito. Ieri allo stadio ho visto uno spettacolo straordinario, ci sono alcuni napoletani di cui non faccio i nomi che fanno interviste dove dicono che io sia troppo restrittivo e nello stadio ci sia troppo ordine. Io dico sempre che il casino lo fate a casa vostra, il tifo allo stadio deve essere sano, allo stadio ci vanno famiglie e bambini a cui non bisogna far fare un giro di passo di stupefacenti, né far vedere violenza.

Un gruppo di persone non può far vedere che Napoli sono loro, ieri erano in giro come cani sciolti per affrontare le forze dell’ordine con la scusa di affrontare i tedeschi. In Inghilterra ho visto l’unica nazione dove una premier donna ha fatto una legge sugli stadi che mi auguro applichi anche la Meloni in Italia. Dovremmo investire i nostri soldi nel fare degli impianti che verranno devastati? Non ci pensiamo nemmeno, se non viene regolata prima la frequentazione dello stadio questa possibilità non esiste. Lo stadio deve essere un luogo sacro, ieri abbiamo dato una bella immagine lì e ne sono fiero.

De Laurentiis contro Uefa e Unione Europea: le parole

Io non mi permetto di lamentarmi con la UEFA, ma non dimentichiamoci che con loro sto facendo 3000 metri quadri dello stadio in 40 giorni. L’Italia è un paese bellissimo, ma non manutentato. Io ora non mi permetto di parlare adesso della Uefa, lo farò a fine campionato. Qui bisogna cambiare tutto, mi chiedo perché l’Unione Europea non intervenga. Dobbiamo formare un partito politico del calcio a livello europeo? Se il calcio è la cartina di tornasole per sopprimere i problemi sociali, non possiamo inquinarlo da chi dovrebbe tutelarci e non è all’altezza. Traete voi le vostre conclusioni, faremo una conferenza stampa ad hoc sui problemi politici del calcio a fine campionato.

Cosa chiederei all’Unione Europea? Le chiederei di eliminare l’unilateralità nel calcio. Qui abbiamo la Uefa e la Fifa, troppo potere viene mal gestito. Il calcio deve essere la massima espressione della democraticità, tutti nel mondo dello sport devono avere diritto a competere ed investire. Noi col Covid abbiamo perso miliardi di euro, negli Stati Uniti c’è una coscienza d’impresa, qui no. Nella NBA ho visto palazzetti pieni, nuovi e con un tifo corretto.

De Laurentiis su Ceferin: “Si commenta da solo”

Ceferin? Non parlo di lui, si commenta da solo. Dico che il Maradona ospiterà un evento importante come le qualificazioni contro l’Inghilterra. Invito i napoletani a venire allo stadio a far sentire il loro calore, vista anche la presenza di napoletani nella nazionale. Credo sia importante voltare pagina, metterci tutto alle spalle in nome di una internazionalizzazione di una partita vista ovunque. Mi meraviglio che la Uefa non la abbia messa di domenica privilegiando Malta rispetto all’Italia, questo vi dà una dimensione della loro capacità di marketing.

Inviterò allo stadio Ceferin? Non ha bisogno di essere invitato, lui può e deve andare dovunque lui voglia. L’organizzatore è lui.

Adesso dobbiamo concentrarci se ci sarà quello che dovrebbe accadere, che scaramanticamente non pronuncio. Dobbiamo tenere in sicurezza 3 milioni di napoletani che vorranno festeggiare. Stiamo già lavorando da settimane. La situazione sarà diversa? Sì, stiamo parlando di 400 cani sciolti su 3 milioni.

De Laurentiis, l’attacco ai proprietari dei top club

Io credo che la città sia arrabbiata, non bisogna cadere nella provocazione di pochi dementi. Ecco perché dobbiamo interpellare l’Europa affinché questo non possa accadere. Questo non accade solo a Napoli, anzi solo qui abbiamo avuto persone che hanno avuto il coraggio di dire no. Quando dico che ognuno deve vederla a casa propria la partita, intendo che ci incasiniamo la vita per poche persone. Uno dovrebbe arrivare prendere le schede personali presso la Questura e scegliere chi inviare in trasferta? In 19 anni mi sono fatti tutti gli stadi all’estero e ne ho viste di cose non belle.

Però dipende da noi, è troppo comodo non prendere posizione. Le squadre importanti non hanno i proprietari in prima linea, è ridicolo che siano in mano a fondi o impiegati di alto livello che difendono solo il loro portafoglio. Tante volte ho inviato miei colleghi che non si sono mai visto all’appello e sono dovuto andare a Los Angeles per parlarci. Vado da 18 anni in Lega a perdere spesso tempo inutile ma non vedo gli altri. Queste persone difendono solo il suo status o il loro salario, sarebbe più facile cambiare il calcio italiano se fossimo tutti imprenditori attorno allo stesso tavolo. Sono stato presidente del marketing dell’ECA, poi mi sono stancato: doveva difendere gli interessi dei club contro la Uefa, ma poi è diventata un tutt’uno con lei.

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