Adani: “Ogni giorno penso a Maradona”, poi si sbilancia sul paragone con Messi

Lele Adani, ex calciatore ed attuale opinionista televisivo Rai, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera. Il commentatore si è soffermato su Lionel Messi e sull’ingombrante paragone con Diego Armando Maradona. Di seguito un estratto dell’intervista:

Adani poeta: “Messi dona amore, dribbla anche i cammelli del deserto…”.
“Ha fatto di più: per preparare l’assist del 3-0, ha portato a spasso lungo tutta la fascia il più forte difensore dei Mondiali, Josko Gvardiol. Ha fatto una giocata di forza, non da Messi. In quel momento c’era Maradona in lui”.

Adani profeta: “E Diego disse: dopo di me verrà un altro numero 10…”.
“Da due anni, da quando è morto, non c’è giorno che io non pensi a Maradona”.

La Rai non le farà commentare la finale dei Mondiali.
“Mi hanno insegnato che quando il mister ti manda in panchina non si chiede mai perché”.

La finalina per il terzo posto non è da Adani.
“Non era previsto che commentassi la finale. Ho fatto 14 telecronache. Un’esperienza stupenda; già mi manca. Una grande spedizione: Donatella Scarnati, Alessandro Antinelli e tutti gli altri hanno fatto un lavoro straordinario”.

Messi
Messi (Photo by Clive Brunskill/Getty Images)

Messi o Maradona? Adani non ha dubbi

Chi è stato il più grande di tutti i tempi?
“Messi da diciotto anni ha una continuità non umana. Però ogni generazione ha il suo eroe. Per me il più grande è stato Maradona. Ma Guardiola indica la statua di Crujff e dice: dobbiamo tutto a lui. Secondo El Flaco Menotti il più grande calciatore della storia è Pelè: “El Negro es otra cosa…””.

E tra gli italiani?
“Io dico Baggio. Poi Pirlo. Mio padre dice Rivera”.

Tutti numeri 10. E Facchetti, Cabrini, Baresi, Maldini?
“Maldini è stato il più grande difensore di sempre. Ho giocato con lui, e quando mi faceva segno di salire sentivo l’emozione alla gola, mi pareva di essere inadeguato. Ma gli immortali sono quelli che attaccano”.

L’attaccante più forte con cui lei abbia mai giocato?
“Ronaldo Luis Nazario da Lima: faceva cose che non si erano mai viste fare a nessuno. Poi Batistuta. L’ho incontrato qui l’altro giorno, in un parcheggio. Ci siamo abbracciati. Aveva le caviglie a pezzi. Ora sta meglio, ha ripreso a camminare. Il calcio è anche sofferenza”.

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