De Laurentiis: “Andremo a Castel di Sangro per altri nove anni. Ho parlato con l’agente di Bernardeschi”

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è intervenuto nella conferenza stampa di presentazione del ritiro estivo di Castel di Sangro, che si terrà tra il 23 luglio e il 6 agosto dopo quello di Dimaro.

Presenti anche Luciano Spalletti, il Presidente Regione Abruzzo Marco Marsilio e il sindaco di Castel di Sangro Angelo Caruso. Di seguito le dichiarazioni di De Laurentiis.

Conferenza De Laurentiis
Conferenza De Laurentiis

“Sarà il terzo anno che andremo a Castel di Sangro. Abbiamo un accordo per andare lì 12 anni, quindi restano altri nove. Molti si chiederanno perché De Laurentiis non cerca scorribande intercontinentali? Ieri, Charlie Stellitano mi ha offerto di andare in Sud America per un milione e centomila dollari, ma ho rifiutato perché il periodo del ritiro è sacro per gettare le basi solide per il resto della stagione.

Inoltre, quest’anno sarà strano, ci sarà lo stop per il Mondiale a novembre e dicembre e sto cercando di convincere altre squadre di Serie A di andare a confrontarci in un altro paese in quel periodo, un paese buono per clima e che abbia le strutture giuste. L’Italia non può fermarsi, senza Mondiale dobbiamo far parlare di noi. Daremo l’opportunità a voi giornalisti di seguirci in questo torneo prenatalizio.

Io non voglio andare fuori durante il ritiro, perché non voglio distrarre i miei sul mercato. Poi, non voglio costringere l’allenatore e i miei giocatori a fare voi transoceanici, fusi orari ecc. che diventano pesanti fino alla preparazione. Se uno deve scommettere su una preparazione psicofisica corretta bisogna lavorarci senza avere dei ritardi. 

Saremo a Castel di Sangro dal 23 luglio al 6 agosto e in questo periodo faremo almeno 3/4 amichevoli con club europei. Preferiamo pagare noi per farli venire da noi. Ci avevano offerto soldi per andare a Londra, ma noi a Castel di Sangro abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno.

Non è stato Gravina a portarmi a Castel di Sangro, ma fu il sindaco di Roccaraso quando la Primavera andava in ritiro in Trentino. Feci un accordo con il sindaco di Roccaraso, ma mi dissero di sentire il presidente della Regione Abruzzo. Mi misi in macchina per andare a vedere Castel di Sangro: rimasi soddisfatto. Poi mi vidi con il presidente Marsilio e facemmo tutto subito.

Con Gravina c’è una contrapposizione giuridica per la questione Bari, vedremo come andrà. A Gravina contesto il fatto di non avere mai preso una posizione per paura di perdere voti. Non ha mai voluto cambiare la Legge 91, ha parlato solo di playoff e playout. Le Federazioni non hanno la capacità di innovare.

La prima volta sono rimasto sorpreso, per questo ho fatto un contratto di 12 anni. Adesso però tocca alle autorità locali di promuovere l’Abruzzo: si devono sfruttare i followers del Napoli per far venire gente dall’America e dalla Cina. È l’occasione giusta per costruire nuove strutture, come a Roccaraso che ha le strutture più famose d’Italia, ma sono le stesse da anni.

Noi siamo l’unica squadra italiana ad andare in Europa da 13 anni. I nostri giocatori sanno come si gioca fuori. Quest’anno poi verrà interrotto il campionato per una cavolata che ha voluto Blatter, ma potrebbe esserci un vantaggio nello svantaggio. Potremo preparare al meglio il mercato di gennaio, che sarà il momento giusto per misurare la febbre, per verificare le scelte fatte fino a quel momento. Io non sono uno da mercato di riparazione, ma spesso ho dovuto cedere e sono intervenuto. Questa pausa ci permetterà di fare ragionamenti importanti.

Koulibaly e Mertens? In questi casi, si fa spesso del sentimento più che della ragione. Ci sono famiglie, agenti e interessi che non possono essere gestiti dalla società. Il Milan ha vinto lo scudetto con 40 milioni di monte ingaggi in meno, quindi vuol dire che siamo andati fuorigiri: dobbiamo tornare sulla linea guida degli altri anni. Perché voi dal 1926 fino al primo scudetto non avete vinto nulla, in 60 anni? Allora non potete rimproverare a me che non voglio vincere lo Scudetto. Il Napoli ha vinto due scudetti solo grazie al più grande di tutti i tempi. Dite che De Laurentiis non vuole vincere lo Scudetto, io voglio vincere lo scudetto, ma ci sono delle regole. Se dico che vinceremo lo scudetto, metto l’allenatore sotto il fuoco dei media. L’allenatore va protetto, come ho fatto anche quest’anno in occasione di certe sconfitte: sarebbe stato fuori luogo fare in altro modo. Noi abbiamo giocatori straordinari, poi alcuni diventano condizionanti nello spogliatoio se non giocano. Abbiamo bisogno di 23 giocatori perché c’è la Champions, ma dobbiamo rischiare. Bisogna avere coraggio di dire le cose come stanno e non avere scheletri negli armadi.

Dipenderà solo da Koulibaly e Mertens: sono due calciatori che rispetto, a cui voglio bene, ma dipenderà solo da loro vedere se la vile moneta è l’unica cosa che li può appagare o se vivere a Napoli, vivere una situazione anche filosoficamente diversa, lo possa considerare un privilegio. Altrimenti non è più un problema mio.

Ho trattato personalmente Bernardeschi, sono già tre settimane che ho parlato con il suo agente a Montecarlo e gli ho chiesto informazioni su cosa facesse. Ma ho parlato anche con il mister per non prendere giocatori non adatti al suo gioco. Quindi se volgiamo fare Fantacalcio ok, ma i giocatori devono essere messi in campo. Non mi permetterei di dire che Bernardeschi non va bene, così come non lo direbbe il mister. Vedremo.

Vecino e Cavani? Non ho avuto nessun contatto. Un conto è prendere un giocatore di 34/35 anni in porta, un conto è in un altro ruolo. Bisogna mettersi in testa che se la gente non gioca, anche se è dolce, simpatica, carica e ama il territorio, ti creerà sempre problemi negli spogliatoi. Quindi bisogna essere attenti nelle scelte perché oggigiorno basta una mosca che si trasforma in moscone per fare il patatrac.

Sono molto contento perché la mia collaborazione con Armani continua: presenteremo le nuove maglie o prima del ritiro in Trentino o al ritiro stesso. Mia figlia mi ha mandato da Istanbul quattro ipotesi. Addirittura Adidas ha fatto un accordo con Balenciaga per 10 pezzi unici che costavano anche 1800€: il mondo dello sport sta diventando sempre più fashion. L’anno scorso, in un momento di crisi, siamo riusciti a fare 13 maglie. Noi però dobbiamo giocare il 60%-70% delle partite con la maglia azzurra, perché quello è il nostro simbolo.

Rinnovi Ospina e Fabian? Ospina ha il contratto scaduto, l’ho incontrato, gli ho parlato chiaro e lui è partito. Mercoledì scorso l’ho chiamato per avere una risposta, ma è in nazionale. Su Fabian, ho incontrato prima lui e poi i procuratori, che mi hanno detto che mi faranno sapere entro 15 giorni. I 15 giorni non sono ancora passati. Nessuno vuol mandare via nessuno, ma nessuno vuol fare follie per i giocatori.

Non è un problema di ridimensionamento, ma portare sul binario giusto delle cose che sono accadute all’interno della società in questi ultimi tre anni. Di accanimenti contrari e devastanti ne abbiamo subiti parecchi. Non fa piacere a Napoli quando uno porta il signor Ancelotti che viene per la stima che ha di me e si siede e accetta la metà di uno stipendio pur di venire a Napoli, dimostra di amare Napoli e non viene considerato dai tifosi. Non è corretto fischiare un secondo posto contro una Juventus che ha dimostrato parecchie volte di avere dei favoritismi che l’hanno incoronata. Visto che io appartengo al genere delle persone perbene, questa condizione non l’abbandonerò mai, neanche se volessero incoronarmi me. Io devo rimanere limpido, non me ne può fregare di meno. Quando vado a letto la notte non dovrò mai pentirmi se ho mandato qualcuno a fanc**o.

Per l’anno prossimo, on Spalletti stiamo pensando di organizzare un allenamento a settimana a porte aperte al Maradona per venire incontro ai tifosi. Ma solo se loro si comporteranno bene. La FIGC, senza fare nessuna indagine, mi ha costretto a pagare una multa e chiudere la Curva A per la prima in campionato: farò tutti i ricorsi possibili.

Ci saranno iniziative per i tifosi a Castel di Sangro, sempre rispettando le norme anti-Covid. Per gli allenamenti a porte aperte deciderà il mister, è lui il padrone sotto questo aspetto.

Il 22 maggio è finito il campionato, il 27 maggio, cinque giorni dopo, noi avevamo chiuso il sostituto di Insigne, il sostituto di Ghoulam, abbiamo riscattato Anguissa e prolungato Juan Jesus. Quindi abbiamo fatto quattro operazioni in cinque giorni. Cosa vuol dire? Che stiamo dormendo? Qui non pettiniamo le bambole, come diceva Ancelotti. Ma porta sfortuna e quindi non diciamo nulla.

Nel calcio mi sono imbattuto in regole e regolamenti anche inquinati, in cui ho dovuto fare a cazzotti con un sistema che a noi non piace. Non conduco il gioco sul campo perché ci sono giocatori, allenatore e staff. Molto spesso le istituzioni non hanno rispetto per i tifosi. I campionati nazionali sono la prima scelta per i tifosi, ma si dice che bisogna far giocare i nazionali e non ci sono i tempi giusti. Ogni anno il circo riparte senza aver fatto un consultivo su cosa ha funzionato e cosa no. Abbiamo avuto una classe arbitrale che per tanti anni ha fatto quello che ha fatto, poi c’è stato Calciopoli. Per avere il VAR ci siamo dovuti battere come dei pazzi. L’Italia è stata la prima ad utilizzarlo, male, perché comunque la casta va rispettata. Non si dà all’allenatore la possibilità di chiamare il VAR. Anche il sistema di gioco condiziona la spettacolarità. Tutti questi condizionamenti che io trovo brutalmente limitanti fanno sì che o imbrogli, e allora vinci per un tot numero di anno, o competi e allora puoi anche perdere. Nella vita si perde, si vince e si pareggia. Se parlo e non vinco, poi faccio una figuraccia. Allora uno tace. Ora che siamo quasi usciti dal Covid, c’è la guerra. Chi se l’aspettava? Bisogna investire, ma con sapienza. Se il Napoli fallisse e ripartisse dall’Eccellenza i tifosi sarebbero contenti? Io ho una responsabilità nell’ambito sociale perché Napoli è un vessillo in tutto il mondo. Un Napoli dove si faceva la ricchezza di alcune società e alcuni scrittori. Un conto è fare Il Padrino quando già le situazioni in America sulla mafia erano già sotto controllo. Noi siamo il paese più disastrato dal punto di vista della non-contaminazione delle forze dell’illegalità. Basta vedere gli strani. Basta vedere come risponde il Ministero degli Interni. Nel 2014 mi sono spaccato per far cambiare il regolamento sul DASPO. Negli stadi hanno buttato una Lambretta, o ve lo siete dimenticati? Il nostro paese è di una civiltà antica. Noi ci siamo illusi di essere degni di essere eredi dell’Impero Romano, ma noi siamo eredi dei visigoti, degli ostrogoti, di questa gente qui.

Voglio concludere con un messaggio questa conferenza stampa: faremo di tutto per riportare lo Scudetto a Napoli. Ma dovremo essere tutti insieme e se non ce la faremo non dovremo deprimerci perché noi siamo il Napoli”.

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