De Laurentiis a KKN: “Il calcio va cambiato come format, qui si fa tutto in funzione della UEFA ma dovrebbe essere il contrario. Ceferin non è all’altezza”

Aurelio De Laurentiis ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di Radio Goal, trasmissione radiofonica a cura di Radio Kiss Kiss Napoli. Di seguito, le parole del patron azzurro evidenziate dalla nostra redazione:

Strategia di comunicazione? Tutto serve al brand del calcio Napoli con 83 milioni di tifosi nel mondo occidentale. Potremmo diventare anche 100-120 milioni, tanta roba. Chiaro che quando si parla, la cultura partenopea che è antichissima può sempre dire la sua

Cambiare il calcio italiano? Bisognerà sistemare la serie C perché così non ha ragione di esistere. Farei due Serie B per limitare i costi. Per la Serie A, le squadre dovrebbero essere 18, con meno retrocessioni, il paracadute rimarrebbe lo stesso e nessuno verrebbe sminuito.

Il calcio va cambiato come format, non possiamo sempre dipendere dalla UEFA. Qui si fa tutto in funzione della UEFA quando dovrebbe essere il contrario. Io quando sono arrivato 17 anni fa ho pensato “ma qui non c’è mai pausa?”, finisce il campionato, parte il ritiro, il mercato, sembriamo spasmodicamente immessi in un contesto che non si può fermare.

Bisognerebbe far capire a Ceferin che lui è al servizio nostro, non il contrario. Fino a prova contraria i calciatori li paghiamo noi. Con il COVID abbiamo finito di giocare il 23 agosto e tu convochi le nazionali il 29 agosto e ci ridai i giocatori il 10 settembre? Ma che sono queste cose? Qui viene a mancare il rispetto. Se dobbiamo fare a cazzotti, facciamo a cazzotti, perché non sei all’altezza di stare alla UEFA.

Con tutti i casi COVID, con questa incertezza, il calcio deve riprendere per forza? State calmi, è una follia. Ma solo perché? Perché devono partire di nuovo le Nazionali, ma a noi non interessa, come al tifoso.

Al tifoso, dell’Europa League e della Champions interessa fino ad un certo punto, a loro interessa lo Scudetto. La competizione  da comune a comune, da regione a regione.

Osimhen? L’ultima partita era una partita con delle eccellenze, non fa testo. Era più difficile il Napoli A contro il Napoli A2. Osimhen è una bella gazzella ma bisognerà capire il modulo in cui giocherà, come vorrà giocare il mister.

Ora bisognerà capire chi sono le persone da eliminare perché non sono da Napoli. Con Allan siamo ai saluti. Per Milik dobbiamo verificare cosa accadrà nei prossimi giorni”.

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