Coronavirus, OMS: “L’inquinamento è un co-fattore che contribuisce ad aggravare la malattia del paziente”

CORONAVIRUS ITALIA – L’inquinamento da smog potrebbe spiegare l’alto tasso di mortalità del Nord Italia. La sindrome Covid-19 potrebbe manifestarsi in modo più grave nelle persone esposte ad elevati livelli di smog.

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La BBC News, scrive l’ANSA, ha intervistato Maria Neira, dell’OMS, World Health Organization: “Stiamo tracciando una mappa delle città più inquinate – rivela – sulla base dei nostri database per supportare le autorità dei singoli paesi in regioni quali America Latina, Africa e Asia, cosicché si possano preparare con strategie di risposta adeguate a far fronte al problema epidemico”.

Si legge che uno studio della Harvard University condotto da Francesca Dominici e in corso di pubblicazione mostra, ad esempio, che un piccolo aumento delle polveri sottili (il particolato fine PM2.5, di diametro pari a un trentesimo di quello di un capello) registrato negli ultimi anni, si associa a un aumento del 15% della mortalità per infezione da Sars-CoV-2. Lo studio suggerisce, infatti, che anche l’inquinamento potrebbe essere correlato alla elevata mortalità da Coronavirus nel Nord Italia.

Per concludere, secondo gli esperti, dati gli elevati livelli di smog nelle due regioni, è probabile che le persone che hanno contratto il virus fossero già indebolite a causa dell’esposizione prolungata allo smog per parecchi anni e che quindi l’inquinamento sia un co-fattore che contribuisce ad aggravare la malattia.

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