Gattuso: “Allan non ci sarà a Cagliari, non mi è piaciuto come si è allenato e resterà a casa! VAR? Gli arbitri devono parlare a fine gara”

Buongiorno cari lettori di SpazioNapoli e benvenuti alla diretta testuale della conferenza stampa di Gennaro Gattuso, tecnico del Napoli, alla vigilia del delicato match con il Cagliari. La nostra redazione seguirà in tempo reale la conferenza stampa, aggiornandovi sulla dichiarazioni.

ORE 14.40 – Inizia la conferenza stampa:

Allan non mi è piaciuto come si è allenato, ha camminato, per cui non sarà della partita con il Cagliari. Resterà a casa e così sarà fino a quando non inizierà ad allenarsi come dico io, senza rancore e senza polemiche. Non ci saranno nemmeno Koulibaly, Milik e Lozano, che non sono al meglio della condizione. Gli altri difensori stanno benissimo. Torna anche Ghoulam.

Le ultime prestazioni? C’è tanto lavoro, si dorme poco, guardiamo le partite ed anche noi facciamo fatica a spiegarci perché ci manca continuità. Dobbiamo interpretare le gare in un certo modo, senza dimenticare che dobbiamo mettere in campo quello che facciamo, non ognuno a modo suo.

Con il Cagliari per dare continuità o per seguire obbiettivi? Noi non abbiamo bisogno di trovare stimoli, dobbiamo fare 40 punti oggi. Non pensare che siamo fuori dall’Europa, ma di muovere la classifica. Sento dire che mancano gli stimoli perché non siamo in Champions, qui siamo in una zona pericolosa e dobbiamo crescere mentalmente. Bisogna giocare di squadra, senza snobbare nessuno, in tante partite siamo andati in difficoltà. Ci può stare un momento di sofferenza, anche l’ultima nei primi dieci minuti abbiamo sbagliati di tutto. Poi catenaccio o non catenaccio, a San Siro abbiamo fatto 46% di possesso, non c’è stato nessun catenaccio ma abbiamo giocato in modo organizzato, da squadra.

Le mie scelte sono un segnale di non fare sconti a nessuno? Dopo la fine del mercato ho detto che bisogna avere il Napoli in testa al 100%. Io non posso pensare ad un solo giocatore, devo gestire un gruppo, devo restare coerente con me stesso. Bisogna pedalare e anche forte!

Il mio errore più grande da quando sono arrivato è stato fare un pressing ultra offensivo. Quando ho capito che la squadra non riusciva a sopportare questa pressione, ho deciso di restare 10-15 metri più dietro. Dobbiamo capire cosa fare quando non abbiamo il pallone, i centrocampisti devono chiudere gli spazi, dobbiamo restare compatti. Con il Lecce abbiamo commesso questo errore, non eravamo mai sulla prima palla. Inoltre non andavamo mai in pressione.

La chiamata del VAR per gli allenatori? A me piace il VAR, vorrei che a fine partita gli arbitri parlassero. Sono professionisti, vanno in conferenza stampa e spiegano ciò che hanno deciso di fare. Se un giovane arbitro non va al VAR si crea difficoltà da solo. Ma il calcio è cambiato, gli arbitri devono parlare.

Mertens? Quando dico che è tanta roba è perché fa giocate difficili, facendole sembrare semplici. È furbo, veloce, attento. Può fare tutto, il centravanti, l’esterno. Ha tecnica e furbizia, senza di lui avevamo perso tanto.

Turnover? Avevo dato 2 giorni di riposo a Manolas prima del Lecce. Quando hai una squadra che si allena al 100% e poi per 2-3 giorni non si allena, devo prendere delle decisioni. Però in quel momento vedevo Koulibaly e gli altri che si allenavano bene, quindi ho commesso un errore a non schierare Manolas e ne sono consapevole. Ma non potevo perdere di credibilità davanti ai miei giocatori, facendo giocare chi non si era allenato per 3 giorni. Con il mio staff stiamo mettendo anche giù un piano per i prossimi giorni.

Cagliari? Partita trappola, fanno un gioco che ci dà fastidio. Mettono il pallone lungo e cross attaccando in 3-4 giocatori. Ha un gioco simile a quello della Sampdoria, palleggia ma meno del Lecce. Dobbiamo fare una gara attenta di testa e capire cosa vogliamo fare.

Napoli bipolare? Non lo so. Faccio fatica certe volte. Quando vado a letto sono l’uomo più tranquillo al mondo: la squadra è forte, vanno al 100% in allenamento e non mi danno nessun motivo per lamentarmi. Ormai non dormo più perché non capisco perché poi in partita commettiamo certi errori. Forse il problema è che non annusiamo il pericolo. Forse ciò che non ci piace è stare là e subire. Non dobbiamo avere la sensazione che quando entrano nei nostri 25 metri, abbiamo la sensazione di subire gol. Dobbiamo fare come con l’Inter.

Elmas? Non mi sorprende, ma lui sa che deve migliorare. Deve imparare a stare nel campo, regala troppe corse a vuoto. Mi ha sorpreso la sua tecnica, perché tratta il pallone in maniera importante. Ha la testa da giocatore, ha voglia. È un permaloso ma va bene, l’importante è che continua a tirare su la testa dopo gli errori. A 20 anni è tanta roba.

Mi piacerebbe vedere il Napoli che fa un pressione ultra offensiva. Che ha la gamba per coprire tutto il campo, mi piace quel Napoli là. Mi piacerebbe fare partite a campo aperto, con la consapevolezza di non subire nulla. Oggi però dobbiamo percorrere una strada diversa.

Maran ha detto che con il Napoli vuole la svolta? Noi dobbiamo pensare che la gara sia difficile. Non mi interessa del risultato, voglio vedere la prestazione.

Demme importante? Sì, ma lo è anche Lobotka, gli manca un po’ di condizione. Abbiamo due vertici bassi, Demme in questo momento fa tanti km, ci dà equilibrio senza palla, è importantissimo per noi, ma mi aspetto tanto anche da Lobotka e dobbiamo dargli più minutaggio.

Tifosi del Cagliari uno stimolo in più per la squadra di Maran? Nessun stimolo in più, lo stimolo è vedere la nostra classifica, i tifosi non giocano, tre giorni fa c’erano 60mila tifosi a San Siro, bisogna giocare una grande gara a livello mentale. I tifosi dopo 15 minuti non li senti più.

Attacco del futuro con Mertens, Callejon e Insigne? Io ho un attacco forte. Devo far giocare chi sta meglio. Mi parlate spesso di Lozano, forse perché è costato 50 milioni. Non si parla mai di un giocatore come Llorente, che sta avendo poco spazio, ma si sta allenando al massimo e meriterebbe di giocare di più. Ho il dovere di mettere i giocatori in condizione di rendere al massimo. Avete scritto che in Messico mi hanno dichiarato guerra perché non faccio giocare Lozano. Pazienza, vuol dire che non andrò più in Messico. Mi spiace per Lozano, ma davanti ho giocatori davvero forti”.

Finita la conferenza stampa di Gattuso.

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