Sofian Kiyine, qualità e quantità per il futuro del Napoli

Dopo mesi di scouting, trattative serrate e accordi chiusi nell’ombra, Cristiano Giuntoli è tornato alla ribalta con un nuovo acquisto: è in fase di definizione il passaggio in azzurro di Sofian Kiyine, ventunenne in forza al Chievo Verona. Nonostante fosse da diverso tempo sul taccuino del ds Giuntoli, è stata la gara disputata al San Paolo ad aver convinto anche Carlo Ancelotti.

In quell’occasione, Kiyine subentrò al 62′ per capitan Pellissier. Nei ventotto minuti a disposizione, il clivense mise in mostra qualità fuori dal comune, riuscendo più e più volte a sgusciare via fra le maglie avversarie. Se il Chievo riuscì a strappare un prezioso punto nell’arena di Fuorigrotta, il merito fu anche dello straordinario apporto del talento belga-marocchino.

Ma scopriamo più da vicino chi è Sofian Kiyine, il futuro del centrocampo azzurro.

La carriera

Nato il 2 ottobre 1997 a Verviers, in Belgio, da padre marocchino e madre italiana, Sofian ha iniziato la sua crescita nell’Accademia JMG, società che ha formato anche Yaya Touré. Ha proseguito la sua crescita nello Standard Liegi, in cui è rimasto sino al 2015. Poi la chiamata del Chievo.

Dopo un breve periodo di prova, la firma del contratto. Nei due anni successivi, ha strabiliato gli addetti ai lavori grazie alle ottime prestazioni sfoderate nella Primavera allenata da Lorenzo D’Anna. Nel novembre 2016, arriva l’esordio in prima squadra nella gara di Coppa Italia contro il Novara. Il caso vuole che a fargli spazio sia Jonathan De Guzman, ex Napoli con un passato non certamente brillante all’ombra del Vesuvio.

Nell’estate 2017, il grande salto nel calcio professionistico: si aggrega alla Salernitana con la formula del prestito secco. Nella stagione in Serie B, colleziona 23 presenze, condite da due reti (una nel derby contro l’Avellino) e tre assists. Si conferma come uno dei migliori talenti della Cadetteria.

L’ottima annata a Salerno, convince il Chievo a dargli una chance in prima squadra. Malgrado sulla panchina del Chievo si sia accomodato il suo ex allenatore in Primavera D’Anna, Sofian non riesce a trovare molto spazio.
È l’arrivo di Domenico Di Carlo a spalancare le porte della titolarità al giovane belga-marocchino.

In questa stagione è sceso in campo ben 14 volte, fra campionato e coppa, mostrando sempre una certa disivoltura anche nelle situazioni più ostiche. D’altronde, se il Napoli ha puntato forte su di lui è perchè ha visto un calciatore dotato di una grande personalità, oltre che di piedi sopraffini e una capigliatura che non passa inosservata.

Che tipo di calciatore è?

Kiyine è un centrocampista che abbina qualità e quantità. Nasce come esterno d’attacco, ma col tempo ha arretrato il suo raggio d’azione. Nel Chievo gioca principalmente come mezz’ala, tuttavia, si disimpegna anche sulla trequarti. A Napoli, Ancelotti potrebbe trovarsi fra le mani un calciatore straordinariamente duttile, capace di giocare in tutti i ruoli del centrocampo a quattro disegnato dal tecnico emiliano.

Sofian fa della progressione palla al piede una delle sue doti migliori. A ciò abbina un’ottima fisicità (182 cm) e una buona capacità nel palleggio. Non si scadrebbe nell’azzardo definendolo una sintesi fra Allan e Fabiàn Ruiz. Il ragazzo ha ancora tanto da dimostrare – questo è indiscutibile – ma le premesse sono davvero incoraggianti.

Ancelotti avrà la possibilità di valutarlo più da vicino nel prossimo ritiro estivo. Lì si capirà cosa fare del belga: aggregarlo alla squadra, concedendogli la possibilità di cimentarsi su palcoscenici più importanti, oppure girarlo in prestito, per permettergli una crescita più graduale lontano dalle pressioni.

Le qualità per giocarsela ci sono tutte, questo è certo. Allo stesso modo, però, il clivense potrebbe soffrire la scarsa abitudine a reggere ciò che comporta far parte di una squadra che lotta per il vertice. La sua poliedricità giocherà di sicuro un ruolo fondamentale ai fini della scelta decisiva.

Un calciatore tecnico e fisico come Kiyine può fare molto comodo al Napoli, sia in impegni con squadre che si chiudono, sia quando c’è da tener duro per difendersi dalle sortite offensive avversarie. Inoltre, rappresenterebbe una validissima alternativa in mezzo al campo e sulla fascia, dove garantirebbe una maggiore propensione all’1vs1 rispetto al ben più morigerato Callejon.

Le cifre dell’affare

Il Napoli vorrebbe chiudere alla svelta, ond’evitare che si scatenino aste. De Laurentiis e Campedelli potrebbero accordarsi sulla base dell’esborso di 4 milioni di euro, lasciando in prestito sino al termine della stagione la colonna dell’U20 del Marocco. Un trasferimento alla stregua dell’acquisto di Roberto Inglese, caratterizzato dalla medesima formula. Quella volta, l’asse Napoli-Verona non si rivelò particolarmente fortunato. Chissà che con Kiyine le cose non cambino.

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