La rinascita di Luperto, il difensore che ha stregato Ancelotti

Tre Maggio Duemilaquindici, una data che potrebbe significare nulla o tanto. Questo a seconda dei punti di vista. Sicuramente qualcuno la ha nel cuore e quel qualcuno si chiama Sebastiano Luperto. Il 3/05/15 è stato un giorno speciale, unico per lui: la data del suo esordio in Serie A, la data del suo esordio con la maglia del NAPOLI!

Dal Milan… al Milan!

Indovinate un po’ contro chi giocava… Allora era proprio il Milan la rivale, che a quasi tre anni e quattro mesi di distanza ritrova, ancora da avversario, ancora da subentrato. Di quei periodi c’era Benitez sulla panchina del Napoli ed Higuaìn che segnava con la maglia azzurra, vuole il caso, contro i rossoneri. Oggi la scena è cambiata, sono mutate moltissime dinamiche, ma Luperto è proprio come tre anni fa: con umiltà ed impegno, pronto, in silenzio, a subentrare per dimostrare le sue qualità. Perché di qualità ne ha da vendere e Carlo Ancelotti se n’è accorto a Dimaro.

Luperto, che ritiro!

Durante il ritiro in Val Di Sole il tecnico romagnolo si è praticamente ritrovato senza terzini di ruolo sull’out di sinistra e così ha iniziato ad impiegare Luperto, che da lì non si è mai più mosso. In attesa di Ghoulam – con un doppio infortunio da recuperare – e Mario Rui – assenza post Mondiale – c’era lui, che sotto l’occhio vigile di Ancelotti è cresciuto ed è arrivato a meritarsi un posto tra i più grandi, davanti al pubblico di Fuorigrotta! Esordio che ha positivamente sorpreso i tifosi partenopei: tra le curve, i social e le strade non sono mancate le belle parole per 20 minuti di grande attenzione e pulizia da parte di Luperto. Cutrone divorato, Suso reso praticamente inoffensivo. Non sarà stata una vita, ma si è capito subito di che pasta è fatto il ragazzo del settore giovanile partenopeo!

E con Sarri?

La partenza di Sarri ha creato un po’ di malumore nell’ambiente partenopeo, ma certamente quella “ferita” è stata risanata con quello che può essere definito tra i più grandi di sempre, Carlo Ancelotti! Il passaggio di consegne, probabilmente, si è già visto nelle prime due di campionato. Due, tre, addirittura quattro moduli in una singola partita, che significa capacità di adattamento alle situazioni di gioco. Situazioni che prevedono anche esperimenti, testando anche nuove risorse. Tra queste avremmo potuto vedere Ounas, che contro il Milan aveva intensificato il suo riscaldamento; ma Callejon non era dello stesso parere ed ha deciso di salire in cattedra con una partita sempre in crescendo. L’abbiamo vista, invece, in Luperto. Sarri avrebbe mai tentato un nuovo approccio, mai sperimentato in partite ufficiali? Probabilmente no, probabilmente Hysaj sarebbe passato sull’out di sinistra. Ma questo, fortunatamente, non è e non deve essere un problema.

Anche se per soli 20 minuti Ancelotti ha vinto la sua scommessa. Ha avuto ragione lui a trattenere Luperto, a non mandarlo nuovamente in prestito ad Empoli. Ha avuto ragione lui ad inserirlo nel momento più delicato del mach. Ha avuto ragione lui e l’auspicio è quello che la ragione crescerà sempre di più, diventando un’arma in più per questo nuovo Napoli!

GIOVANNI ANNUNZIATA

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