Simone Verdi ha parlato, dal teatro di Dimaro, nell’incontro con i tifosi azzurri presenti nel ritiro in Val di Sole. Queste le sue parole, raccolte dalla nostra redazione: “Io convinto? Se sono qui è perché ho scelto con convinzione, sicuro che sia la mia scelta migliore.
Difficile dire con chi mi sono trovato meglio, vivo da poco lo spogliatoio, difficile citare con chi ho legato di più. Forse coi più giovani, i fratelli Insigne, gli spagnoli. Sono tutti bravi, tutti mi stanno aiutando ad ambientarmi.
La maglia numero 9 è pesante per la storia del club, la onorerò, la gente mi conosce per quel numero. Non conosco Mertens di persona,me ne parlano bene e spero di conoscerlo presto da vicino, quel che succederà sul campo lo deciderà l’allenatore. Anche chi deve battere le punizioni. I fischi a Napoli-Bologna? Avevo rifiutato la proposta, meritavo i fischi. Quel che è successo però tra gennaio e giugno sono cose private, giusto rimangano tali. Quando però cominciato il mercato io ho subito detto di aver accettato il Napoli, convinto della mia scelta. Senza ripensamenti su quel che poteva essere e su quel che era successo a gennaio.
Ancelotti sul campo è bravissimo, lo dice la sua storia ma anche sul karaoke è ferrato, ci obbliga a cantare (ride, rispondendo ad una bambino, n.d.r). Non conosco Reina, ma ne parlano tutti benissimo. Questo spogliatoio ha tanti leader: da Insigne a Marek ad Albiol. Cosa serve per vincere? Ci vuole fortuna, sicuramente, non sarà facile ripetere lo scorso campionato perché novantuno punti sono tantissimi e in altre parti in Europa si sarebbe vinto lo scudetto. Cominciamo col ripeterci, facendo il massimo sperando nella fortuna in alcune occasioni, che serve in alcuni momenti della stagione. Come preferisco calciare? Col sinistro”.