Emergono nuovi, interessanti particolari relativi alla questione dei fratelli Esposito e del loro rapporto con i calciatori del Napoli. L’idea dei tre, qualche anno fa, fu quella di mettere in commercio orologi con il logo del club azzurro. Una iniziativa che sarebbe potuta essere possibile anche grazie alla “garanzia” di Paolo Cannavaro.
Difatti, come raccontano i colleghi del Corriere del Mezzogiorno oggi in edicola, ci sarebbe dovuta essere l’ok e la concessione della licenza da parte di Alessandro Formisano, responsabile marketing del club azzurro. Licenza che non è arrivata mai. Dalle intercettazioni e dalle indagini è emersa una conversazione tra Francesco, uno degli Esposito, ed il produttore di orologi, di nome Massimo.
Francesco: “Bello, secondo me se ne vendono una marea di questi se riusciamo ad avere questa sf******* di licenza. Ho parlato anche con Paolo”
Massimo: “E cosa ti ha detto?”
Francesco: “Della mia quota gli do il 5%, e lui ci fa mettere la pubblicità di tutti i calciatori sui loro Twitter”.
Massimo: “Ma perché gli devi la tua quota, la facciamo insieme!”
Francesco: “E vabbuò!”.
Massimo: “Che c’entra, basta che facciamo, vediamo di vendere però”.
Francesco: “Mi ha anche detto che se vogliamo ci parla lui con Formisano. Gli ho detto di aspettare, perché dobbiamo essere professionali, questo è un mezzo scemo. Va a finire che facciamo solo casini…”.
Massimo: “Sì, diciamo che finisce che quello si indispettisce, si ingelosisce”.
Francesco: “Hai capito, io il fatto di Paolo non glielo voglio proprio far sapere!”.
Massimo: “Fai bene!”
Francesco: “Paolo ha 51.000 follower, Callejon ne ha 151.000″.
Massimo: “Hai capito, se questo vendesse solo 200.000 pezzi…”
Francesco: “Inler, Behrami, mi ha detto ‘Francesco te li faccio scaricare per tutte le parti’…”.
In seguito, l’intercettazione del 18 settembre svela di come i due parlassero dei costi di produzione, e delle info da dare a Formisano, senza però fargli sapere il reale numero dei pezzi prodotti. Francesco comunica anche che Formisano ha fatto aspettare 15 giorni per un appuntamento.