Anche Marek Hamsik, alla pari dei suoi compagni, ha parlato nel ritiro della sua nazionale con la stampa polacca, precisamente con il giornale “przegladsportowy.pl”.
Qui un estratto delle sue parole: “Con Piotr e Arek ci capiamo, le nostre lingue non sono differenti. Non li ho aiutati nell’ambientamento perché non ce n’è stato bisogno, sono giovani ma soprattutto hanno esperienza. Piotr è già in Italia da diverso tempo, Arek invece è arrivato e, coi suoi gol, ha saputo imporsi e conquistare i tifosi del Napoli. Non era per niente facile.
Sostituiva Higuain, non aveva molto tempo per imporsi. Doveva segnare, l’ha fatto. Tutti si aspettavano un attaccante dal nome altisonante, ma il presidente ha scelto Arek ed il tempo gli ha dato subito ragione. Io già lo conoscevo e sapevo che aveva segnato tanti gol con la maglia dell’Ajax. Avevo solo dubbi sull’adattamento, ma si è integrato benissimo fin dal primo giorno. Si è infortunato, oggi ci manca tantissimo. Con più efficacia sotto porta avremmo ottenuto risultati diversi, Arek ci serve eccome, proprio per questo. 
Piotr è un grande talento, ha dimostrato già di essere sopra la media. È un giocatore moderno, sa giocare la palla come pochi, sa prendersi rischi ed è già un calciatore di classe. Una cosa è sempre certa: se un giocatore talentuoso vuole un salto di qualità per la sua carriera, deve andare all’estero. Io stesso sono arrivato in Italia a diciassette anni, vedendola come una grande opportunità, senza aver paura. Futuro? Quando arrivai a Napoli la situazione non era come oggi, dove siamo sempre ai vertici ed in Europa, da otto anni. Il Napoli è un grande club, non trovo ragioni per andar via in un futuro più o meno lontano. Futuro da dirigente alla Nedved? Non mi precludo niente, magari tornerò anche a casa mia, per ora è prematuro parlarne….”.