Guida, trascinatore, spirito incrollabile. Fino al trionfo, il migliore in campo per SpazioNapoli è…

Approdare alla sosta al meglio. E niente supera un 3-1 in rimonta. Neanche un poker nel derby con un arbitraggio rivedibile. Al netto delle stoccate sulle vicende altrui, questo Napoli entusiasma, anche – soprattutto – nelle gare più difficili.

La difesa barcolla a targhe alterne, ma Elseid Hysaj si conferma sui livelli che hanno sorpreso tutti, anche chi al suo approdo alle pendici del Vesuvio storceva meno il naso. Sicuro, preciso in chiusura, un crescendo le sue proiezioni offensive. Per Laxalt solo fiele, dolce il responso dell’ennesima gara sopra le righe per l’esterno ex Empoli. Una certezza, non più una sorpresa. E che non allettino le voci di mercato, il ragazzo di Scutari è un patrimonio da coccolare e veder crescere, germogliare, con la due azzurra ben salda sulle spalle.

In mediana Allan morde e Hamsik tesse, con dolcezza alternata a convinta precisione. Solito, impagabile, lavoro per il centrocampista brasiliano. Benzina che scorre nel motore azzurro senza mai mordere il freno. La battaglia con Rincon è da epopea, cavalleria rusticana, alla fine è comunque il mediano scuola Vasco a spuntarla, ai punti nonostante lo spunto del venezuelano. Se esiste, è sempre garantito respiro a metà campo è per merito suo, encomiabile nel lottare su ogni pallone giostri nella sua zolla di competenza. Spingendosi in avanti quando richieste. Testa alta e proiezione oltre l’ostacolo, questa l’indole del capitano slovacco. Nel primo tempo qualche errore di troppo, ne va dato atto, colossale sotto rete quando appoggia tra le mani di Perin invece di servire, come nelle sue intenzioni, gli avanti partenopei. La scintilla scocca nella ripresa, e allora lo fermi chi può. Tra proiezioni incontenibili e sventagliate al millimetro, il capitano azzurro è protagonista, a petto in fuori, come necessario. C’è il suo zampino a innescare il capolavoro mutato in raddoppio, meraviglioso il tracciante che trova Gabbiadini ad un passo dalla gloria, salvo un Perin da applausi.

higuain
Gonzalo Higuain (28), 29 reti in 30 gare in campionato

 

In avanti il proscenio si apre anche a Omar El Kaddouri, uno scampolo di gara, il movimento giusto e il pallone sapiente di Manolo a imbandire il banchetto per il destro del marocchino. Suo il goal che chiude ogni disfida, monetizzando al meglio lo spazio a disposizione, proprio come l’attaccante ex Samp, che manda più di un segnale. Il suo impiego sull’esterno, con licenza di cercare il centro e far male, può essere un’arma in più in questo concitato finale, per davvero. El Kaddouri e Gabbiadini concludono ciò che Gonzalo Higuain, il migliore in campo, prepara con cura, fino ad approdare al triplice fischio. Una battaglia vissuta sul fronte, senza risparmiare colpi e spallate che i centrali di Gasperini non risparmiano, mai. Zefiro leggiadro per il Pipita, che si scansa da par suo e avanza, fino a far sua la posta in palio. Due reti, corollario ai 29 sigilli in 30 gare. Sono 31 reti stagionali, demolito ogni record in carriera. E con una gara sontuosa, due guizzi da incorniciare: dallo stop a seguire e l’esecuzione rapidissima al destro violento a giro, cercando il palo lontano, il passo è breve. Due prelibatezze per il pubblico di Fuorigrotta, ma non solo. Un numero smisurato di tentativi, chiamando Perin e compagni di reparto agli straordinari. Altrettanto degno di nota il lavoro per i compagni di reparto, duettando in maniera superba con Insigne. E poi quel ripiegare, costante, come monito per tutti i compagni. Un vero lìder, per un gruppo che non vuole, non deve fermarsi.

Edoardo Brancaccio

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