De Guzman lascia l’azzurro, da possibile sorpresa a meteora in un solo anno

Jonathan De Guzman e Napoli: una storia arrivata alla sua conclusione dopo un solo anno trascorso insieme. Poteva essere amore, così non è stato, complice anche la stagione degli azzurri, partita con obiettivi diversi rispetto a quelli raggiunti a fine maggio e il rapporto con una piazza esigente, mai sbocciato del tutto. Eppure, il canadese naturalizzato olandese, doveva essere la sorpresa del secondo Napoli di Benitez: pagato soli 6,5 milioni di euro, arrivato tra il silenzio generale dei tifosi, De Guzman era partito anche bene, col goal allo scadere contro il Genoa, regalando i primi tre punti al Napoli. Poi qualcosa si è bloccato e De Guzman non è riuscito a dare quel contributo continuo che gli si chiedeva: una tripletta in Europa League e poco più, in una stagione da dimenticare anche per lui.

Mancanza di lucidità –  Spesso l’olandese non è sembrato padrone della situazione. Distratto, a tratti esuberante e con voglia di fare, ma senza quella lucidità che un centrocampista moderno deve avere: non servono solo corsa e qualità ma anche mente fredda per creare quella solidità che al centro del campo fa la differenza. Eppure, data la duttilità, dote che lo rende impiegabile sia a centrocampo sia sulla trequarti, ci si aspettava di più, soprattutto dopo averlo visto giocare bene nello Swansea, in un campionato duro e difficile come quello inglese. Non è andata così e presto ci si dimenticherà del passaggio a Napoli di un olandese che poteva e doveva dare di più e fare meglio e che certamente non ha lasciato il segno nel breve periodo di permanenza all’ombra del Vesuvio.

Imprecisione e discontinuità – Non si possono negare le qualità del ragazzo, ma per tutta la stagione De Guzman è stato impreciso e soprattutto discontinuo, alternando prestazioni buone e convincenti, soprattutto nella prima parte di stagione, ad altre deludenti e scialbe, nella seconda metà del campionato: passaggi sbagliati, cross imprecisi, tiri quasi sempre fuori dallo specchio e oltretutto una condizione fisica non sempre ottimale.

De Guzman ai titoli di coda – Nemmeno con Sarri è sbocciato quel feeling giusto che sarebbe servito per la riconferma: non serve sapere che può giocare sia da interno in un centrocampo a tre sia sulla trequarti, evidentemente il giocatore non è proprio piaciuto al nuovo mister. Ora De Guzman ripartirà altrove, probabilmente dalla Francia, per provare a riscattare una stagione fatta più di ombra che di luci e provare magari a rilanciarsi, nel calcio che conta.

Poteva essere la sorpresa del Napoli, con Benitez ieri e con Sarri oggi, invece sarà ricordato come meteora, una delle tante.

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