Rafael Cabral, grandi doti tecniche e piglio da leader, una garanzia per il futuro della porta azzurra.

Che Rafael fosse stato un grande acquisto, l’ennesimo dell’impeccabile campagna acquisti del duo Bigon-Benitez, è una considerazione che è stata dimostrata molto rapidamente. Un curriculum da pochi per un classe ’90: 1 Copa Libertadores, 1 Recopa Sudamericana, 3 titoli paulista, 1 Coppa del Brasile. Un pedigree di tutto rispetto per un calciatore acquistato a cifre a dir poco modiche, 5,5 milioni. Qualità tecniche dimostrate partita dopo partita, con prestazioni sempre in crescendo, con l’apoteosi nella sfida più sfortunata. Swansea, Liberty Stadium, 16esimi di Europa League, per 45 minuti i gallesi impattano contro un muro arancione, un muro chiamato Rafael, praticamente insuperabile, sciorinando tutto il suo ampissimo repertorio tecnico, quasi frustrando gli avversari che stavano mettendo alle corde gli uomini di Benitez senza però perforare la porta partenopea. All’inizio della seconda frazione di gara la botta, un pugno in pieno viso in grado di stroncare chiunque: rottura del crociato, stagione finita, una stagione da vivere da protagonista terminata così, nel dolore, in terra gallese. Una mazzata in grado di abbattere tanti, ma non il portiere brasiliano, che grazie alla fede e alla sua forza interiore ha subito affrontato con caparbietà il percorso di riabilitazione, guardando con fiducia ed ottimismo al suo futuro.

Oltre la classe c’è di più – Ed è proprio il carattere, la grinta da leader innato, la dote che è emersa in questi mesi che hanno visto il ragazzo lontano dai campi, ultima dimostrazione, dopo aver partecipato alla Finale dell’Olimpico di Roma, l’ampia intervista concessa ai colleghi del Corriere dello Sport. Un Rafael a 360 gradi, voglioso di mostrare a tutti la sua grinta e la sua intenzione di spaccare il Mondo durante la prossima stagione. La voglia di presentarsi prontissimo ai preliminari di Champions League, i traguardi ben incisi nella mente, lo scudetto in maglia azzurra in primis. Ma anche una grandissima umiltà, a dimostrazione della sua disponibilità a  mettersi in gioco al cospetto di una concorrenza agguerrita, come quella di quest’anno, tipica ed ovvia in un top club quale il Napoli è ormai a tutti gli effetti, mettendo però in chiaro la sua intenzione di essere assoluto protagonista. Parole al miele per Pepe Reina collega di reparto, dal quale ha appreso tanto e spera di farlo ancora, ma disponibile a confrontarsi con nuovi compagni. Il Napoli prima di tutto, vincere sopra ogni cosa.

I progetti di mercato azzurri per quanto riguarda la porta restano ancora incerti, le voci rimbalzano tra un’eventuale, insperata, conferma di Reina e la scelta di un nuovo portiere, con il quale garantire un tranquillo ritorno in campo al giovane brasiliano. Ma in tutti questi dubbi, una certezza si erge indiscutibile, con uno come Rafael la porta azzurra ha dei guanti sicuri.

 

Edoardo Brancaccio

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