Mertens e Callejon, due fuoriclasse in campo all’Olimpico per trascinare gli azzurri

Sulle ali dell’entusiasmo e non solo, anche di quelle in campo. Il Napoli sabato sera all’Olimpico per la finalissima di Coppa Italia si affiderà ai suoi fuoriclasse ed in particolar modo a chi sa cambiare volto al match in qualunque momento, sotto i riflettori non solo con velenose ripartenze e qualità al servizio dei compagni ma anche con conclusioni velenose, assist e tanta qualità. Dries Mertens e Josè Maria Callejon sono sicuramente tra le punte di diamante dei partenopei, assi nella manica del tecnico sotto l’ombra del Vesuvio, sicuro del loro apporto per una partita perfetta in ogni reparto.

FURIA ROSSA. Il numero sette azzurro non ha certo bisogno di presentazioni: tredici gol in campionato, due in Champions League e tre in Coppa Italia, cifre davvero da record alla prima stagione italiana. Ala di spessore e dal grande carattere, fa delle sue armi vincenti la tecnica e la duttilità, con una visione di gioco a trecentosessanta gradi ed una qualità di movimento anche senza palla davvero come pochi. Forte di un’intesa fantastica con i suoi compagni di reparto ed in particolar modo con Higuain che conosceva già dai tempi del Real Madrid, Callejon è stato tra i giocatori più utilizzati da Benitez in questa stagione, non risparmiandolo praticamente quasi mai. Non solo gol che fanno impazzire i tifosi come quelli contro Atalanta e Fiorentina e prestazioni al top ma anche tanto spirito di sacrificio per i compagni, aiutandoli nel possesso palla, nel pressing e nell’impostazione del gioco a centrocampo. Insomma, un jolly da preservare, che sabato all’Olimpico potrà fare sicuramente la differenza.

FOLLETTO BELGA. La stagione di Dries Mertens è partita senza dubbio più in sordina rispetto a quella di Callejon: qualche mese per ambientarsi al calcio italiano e poi è stato un grande successo. Chiuso inizialmente dalla grande concorrenza e dall’esperienza di Insigne già sotto l’ombra del Vesuvio da un anno, ha lavorato duramente  e con un profilo basso per convincere Benitez, riuscendo perfettamente nell’intento. Ha conquistato non solo la fiducia dell’allenatore ma anche la stima e l’amore dei suoi sostenitori, che lo hanno eretto ad indiscusso beniamino. Protagonista in campionato con ben otto reti e prestazioni di altissimo livello, è diventato il terrore delle difese avversarie grazie  ai suoi dribbling ubriacanti, alla velocità disarmante, alle percussioni tipiche del gioco partenopeo, al pressing ed al grande aiuto che dà a centrocampo, giocando sempre a ridosso della porta. Il quid in più poi, sono i calci piazzati: indimenticabile la rete su punizione siglata il 6 gennaio al “San Paolo” contro la Sampdoria, che propiziò una splendida doppietta.

All’Olimpico saranno entrambi titolari, pronti a riscattarsi dalla prestazione sotto tono di Milano contro l’Inter e per dare riprova di quanto il gruppo azzurro sia motivato, coeso e di qualità, umile ma voglioso di arrivare lontano.  Vincere la Coppa per aggiungere un altro tassello di esperienza in vista del prossimo anno, quello della consacrazione ed apporre un altro sigillo importante alla già splendida stagione del Napoli.

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