L’editoriale di Raffaele Nappi: “E che Berardi ce la mandi buona!”

Dopo una settimana così, dopo un’abbuffata alla grande contro i cugini romani e romanisti, cosa ci rimane? Il pericolo calo di concentrazione è tanto. Con che spirito i giocatori azzurri andranno a giocarsela contro gli agguerriti emiliani, che lotteranno fino al sangue per conquistarsi i punti salvezza.

Il Napoli non può più fare il grande con le grandi e il piccolo con le piccole. E’ arrivato il momento di capire chi siamo davvero, per sostenere finalmente anche il nostro esame di maturità. Le partite, splendide, contro Arsenal al San Paolo, contro la Roma dell’altro giorno, contro il Dortmund a settembre, ci confermano che gli azzurri si esaltano nelle sfide delle grandi occasioni. Ma i match contro Udinese, Cagliari, Atalanta e Bologna ci confermano il contrario.

Proprio per questo bisogna dire basta: basta cali di concentrazione, basta partite gettate al vento per un calcio d’angolo, basta pareggi in casa contro il Sassuolo, sconfitte clamorose in trasferta a Bergamo. Bisogna dire basta alla mentalità – a tratti superficiale – con cui approcciamo a determinate partite. Ogni match è una battaglia, e ogni battaglia va vinta, al di là del nemico che abbiamo di fronte.

Quella di domani, insomma, amici tifosi, è una partita che ci dirà molto. E ci farà capire, inoltre, se le cosiddette seconde linee di Benitez sono davero all’altezza della squadra. Pandev, Insigne, Dzemaili, Zapata: vietato fallire. Perché di occasioni così ne capitano poche, e di partite buttate al vento ne abbiamo concesse già troppe.

E che Berardi che la mandi buona.

Raffaele Nappi

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