Le ricette per diventare finalmente grandi: gioco, cuore e mentalità

Definire una squadra “grande” significa che questa ha delle qualità particolari che la rendano superiore ad altre.

No, non basta avere una storia alla spalle, un glorioso passato non può far nulla se il presente non da certezze ma il peso della maglia che si indossa può certamente influire.

In panchina, l’allenatore deve saper trasmettere sicurezza e grinta, sempre, che sia una big o un club che rischia di retrocedere. È una questione di gioco e mentalità. Il Napoli sta crescendo e talvolta si è tolto qualche sassolino nella scarpa. Dopo un periodo con il segno meno, si e rialzata e ha mostrato il suo valore.

Proprio contro le cosiddette “piccole” ha scricchiolato e spesso è stato beffato. Il periodo negativo è coinciso proprio in corrispondenza delle partite con Bologna, Chievo, Atalanta. Tre squadre di tutto rispetto ma che si trovano tanti step al di sotto del Napoli. Eppure qualcosa non è girato.

Improvviso calo fisico? Mentalità non ancora vincente? Di risposte, ne potremmo dare a bizzeffe ma ciò che si è visto ha fatto davvero spavento, contro i bergamaschi, poi, la prestazione è stata da ciliegina sulla torta.

C’è un dato che fa sperare in una mancanza di ossigeno e non di voglia di vincere: nel girone di andata tutte e tre erano state battute, conquistando dunque ben nove punti, in questo di ritorno ne hanno accaparrato solo due. Benitez ha dimostrato di avere fiducia in tutti i suoi uomini, come al solito, e talvolta qualcuno non ha ricambiato il “sentimento” dello spagnolo.

Come si suol dire “il ciuccio è ferito, ma non è morto” e adesso è tornato a fare il suo lavoro in modo egregio. Ci voleva forse la Roma per far svegliare dal torpore i giocatori partenopei che contro i giallorossi hanno finalmente mostrato quel carattere perduto in qualche meandro dei campi da gioco.

Nonostante la sconfitta, solo applausi e una speranza ancora più forte per continuare il percorso della Coppa Italia che porterebbe, poi, alla finale contro la vincente tra Udinese e Fiorentina. Alcuni pensavano fosse stata solo una lampadina ad intermittenza quella sfida contro i capitolini ed invece il tunnel delle sconfitte è alle spalle.

Contro il Milan non c’è stato gioco, l’unica squadra in campo erano gli azzurri o meglio i giallo-azzurri. Si è assistito ad un buon calcio e alle tante prodezze balistiche che i giocatori di Benitez sono capaci di fare.

Mercoledì ci sarà la sfida di ritorno contro gli uomini di Garcia, sfida determinante che dovrà dare quello sprint anche nella gara contro il Sassuolo. Non importa chi avversario si trovi davanti il Napoli, ognuno è fondamentale per portare a casa i tre punti. Peseranno le assenze dei diffidati Jorginho, Callejon ed Inler (in netta ripresa) ma ciò non deve far certo far abbassare la guardia.

Grande non ci si nasce, ci si diventa e il Napoli ha tutte le carte in regola per poterlo fare. Cuore, gioco e mentalità.

Home » Ultim'ora sul Calcio Napoli, le news » Le ricette per diventare finalmente grandi: gioco, cuore e mentalità

Impostazioni privacy