Hamsik, zavorra del miglior attacco superleggero?

Bocciato. Il Napoli esce sconfitto da Roma, ma esce con la consapevolezza che è possibile ribaltare il risultato. Per approdare in finale però, davanti al San Paolo si dovranno vedere versioni diverse di particolari giocatori chiave. Uno di questi giocatori, che urge di un cambio passo è Marek Hamsik. Lo slovacco è da poco tornato dall’infortunio che lo ha tenuto per più di un mese lontano dai campi e da allora non è più lui. Il suo gioco dinamico e verticale è sparito, privando l’undici di Benitez di un’arma fondamentale. A settembre si era chiaramente visto come i fraseggi offensivi di Hamsik riuscivano a spezzare in due le difese ed offrivano al Napoli l’imprevedibilità che ora non ha.

A Roma meglio i “piccoli”. Anche questa sera in Coppa Italia, le azioni del Napoli partivano tutte dagli esterni con i “piccoli” Callejon, Mertens ed Insigne che si sono dimostrati gli unici in grado di ispirare Higuain. La sostituzione di Marek con il belga, poi, ha portato bel calcio e dinamismo. Il “tridente piccolo” che si è visto nella seconda parte di ripresa ha avuto molto successo e non è un caso se proprio dall’ingresso di Mertens, i partenopei hanno superato la Roma per intensità e ritmo. La domanda che ci si pone ora è, se la “zavorra” dell’attacco azzurro non sia proprio lo stesso Hamsik, troppo indietro rispetto ai compagni.

Discontinuità. Non si può certo escludere a priori un elemento fondamentale della rosa. Hamsik era e resta il talento maggiore a disposizione di Benitez. Ad inizio anno tutti erano concordi nel dire che il vero fuoriclasse della squadra era proprio lui e non Higuain. Il vero tallone d’Achille di questo ragazzo però è la discontinuità che lo porta ad avere momenti di enorme forma, alternati ad altri con scarsi risultati individuali. E’ un limite che ha mantenuto sin dai suoi primi anni sotto il Vesuvio e a questo punto – arrivato in piena maturità – è difficile cambiarlo. L’unica cosa da fare ora è attendere migliori scenari, con la consapevolezza però che – come visto oggi – Marechiaro non è sempre indispensabile: è il migliore, ma non sempre indispensabile grazie ai degni sostituti.

Futuro. Se per l’immediato ci sono quindi le alternative ad un utilizzo mirato per lo slovacco, gli azzurri devono anche ragionare in una prospettiva a lunga durata. Una squadra da scudetto o da Europa League deve avere quel giocatore che rompe del difese con la sua fantasia e con la sua “pazzia calcistica“. Benitez sta cercando questo giocatore e lo stanno cercando anche i tifosi. Resta comunque il problema: se il Napoli vuole ambire a grandi obiettivi, deve pretendere di avere un Hamsik la massimo della forma.

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