Il “San Paolo”, uno stadio che non conosce la crisi dei tifosi

Ha ragione Rafa Benitez quando afferma che la passione del popolo partenopeo per la propria squadra di calcio è unica, particolare, stupenda. Del resto, ha avuto modo di verificarlo in questi quattro mesi di lavoro. Ovunque vada gli chiedono di portare il Napoli più in alto possibile. Ad ogni minimo spostamento c’è sempre qualcuno che gli chieda un autografo o di posare per una foto ricordo.  «Qui l’amore per il calcio rasenta la follia», ebbero a dichiarare giorni fa José Maria Callejon e Higuain. Ed in effetti, l’enorme passione è riscontrabile anche nei numeri. Sempre più gente al San Paolo quando gli azzurri si esibiscono tra le mura amiche. E sempre più donne e bambini. Per quello c’è bisogno di accelerare anche il discorso che riguarda il rifacimento dell’impianto di Fuorigrotta, ormai diventato fatiscente e inospitale per un pubblico così raffinato ed esigente. Soprattutto i servizi lasciano molto a desiderare. De Laurentiis lo ha realizzato da tempo e per quello preme sulle istituzioni cittadine per trovare un punto d’intesa. Prima si comincerà con i lavori e prima Napoli potrà accogliere come si conviene un pubblico così appassionato e voglioso di misurarsi a livello europeo.
I NUMERI. In sei partite di campionato disputate al San Paolo, gli spettatori hanno superato ogni più ragionevole previsione. Poco meno di trecentomila persone hanno affollato gli spalti dell’impianto di Fuorigrotta. A loro vanno aggiunti coloro che hanno assistito anche alle due gare di Champions League, con Borussia Dortmund ed Olympique Marsiglia. Ed in otto incontri, il totale dei presenti, abbonati compresi, è stato di circa quattrocentomila spettatori. Roba da record. Una media di circa quarantaseimila persone a gara. E pochi club in Europa possono vantare un’affluenza simile. Segno evidente che la formazione di Benitez piace. Attira sempre più gente al di là del risultato finale. Il popolo di fede partenopea apprezza la mentalità trasmessa dal tecnico spagnolo ai calciatori ed ancora di più ammira quelle azioni spumeggianti che partono da un possesso-palla mai sterile o fine a se stesso. E questo lo ha realizzato anche il patron, tanto è vero che si sta dando da fare per procedere con un paio di acquisti al mercato di gennaio. Ma la gente corre allo stadio non solo per incitare i propri beniamini (l’ha sempre fatto in altra epoca), anche perché il Napoli di Benitez al San Paolo riesce a conciliare mirabilmente lo spettacolo con il risultato. In tutte le partite in casa ha quasi sempre vinto e segnato gol a ripetizione: tre al Bologna, due all’Atalanta, uno al Sassuolo (unica gara non andata per il meglio), quattro al Livorno, due al Torino ed altri due al Catania. Per non citare le giocate pirotecniche di Higuain, Insigne o Callejon; la calma serafica di Reina ed Albiol; la grinta di Behrami. E così si spiega la crescita vertiginosa del pubblico appartenente al gentil sesso ed anche dei bambini.
BOOM.  Due volte è stato sfondato il muro delle cinquantamila presenze. La prima con il Borussia Dortmund. E si può anche spiegare. Il Napoli ritornava in Champions League ospitando nientemeno che i vice campioni d’Europa. Fu una notte incandescente. Vittoria a sorpresa, boom di presenze ma anche un incasso invidiabile: due milioni e settecentoventiduemila euro. E, poi l’altra volta, con la matricola Sassuolo. Ma in questa circostanza, la società aveva praticato prezzi popolari ed il Napoli era reduce dalla vittoria in casa del Milan, ottenuta solo tre giorni prima. C’era tanta euforia nell’ambiente. E si registrò una corsa al botteghino come fosse stata una gara di cartello.
LA NAZIONALE. A metà ottobre nello stesso stadio si è esibita anche l’Italia di Prandelli. Giocò contro l’Armenia. E nonostante la presenza di Lorenzo Insigne, i napoletani non accorsero in massa come quando si esibiscono Higuain e soci. Appena in venticinquemila. La metà o quasi rispetto a quando gioca il Napoli di Benitez che ora è atteso dalla sfida con il Parma alla ripresa del campionato e poi da due gare casalinghe nel mese di dicembre: con l’Udinese e con l’Inter di Mazzarri, entrambe in notturna.
FONTE Corriere dello Sport

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