Inler: “Non vado via da Napoli, amo troppo questa città per andare via”

Inler: "Stasera vogliamo fare una grande partita. Cavani? Farà una grande prestazione"

Inler Napoli – Pare proprio che i pezzi pregiati non si tocchino. Questo è anche Benitez, uno che non arriva e stravolge ma, naturalmente, vuole tenere il meglio per sé. E il meglio lo ha sicuramente individuato. Probabilmente già prima di apporre la firma al contratto, sicuramente “dialogando” coi suoi famosi software, aveva già stilato una speciale lista con tutti quelli da trattenere, quelli cioè che potranno fare al caso del “suo” Napoli. E tra questi c’è di sicuro Gokhan Inler.

Eppure la liaison napoletana del Re Leone, nonché pugile per diletto, non è stata tutta rose e fiori. Per carità, il rapporto col pubblico è stato sempre eccellente, non s’è mai incrinato, ma qualche mugugno è arrivato in alcuni frangenti, soprattutto nell’ultima parte del campionato appena archiviato. Quando Gogi è stato scalzato da uno Dzemaili in splendido assetto, con tanta voglia (e tanti gol), per aver giocato alcuni match alquanto in sordina. Eppure, andando ancor più a ritroso nel tempo, le premesse erano state idilliache, con un Inler azzurro già da prima che arrivasse. Per non aver esultato dopo la rete al San Paolo con l’Udinese, ed anche per le primissime dichiarazioni, quelle del luglio 2011. Dichiarazioni di amore duraturo: “Ho fatto la scelta giusta, ho coronato un sogno. Voglio vincere con il Napoli, una piazza dove il rapporto con i tifosi è eccezionale“.

Concetti ribaditi a più riprese, durante i due anni di permanenza anche se, a volte, la realtà non riesce a mettersi al passo con la volontà. Gokhan ha talvolta dovuto lottare con se stesso, saltare le ombre, ingoiare amaro, ma non ha mai gettato la spugna. “Questa città mi piace perché vive di calcio, in ogni occasione i tifosi fanno sentire ai calciatori affetto e calore. Mi piacerebbe ripagare tutti, ma non sempre è possibile. Che emozione sentire il mio nome urlato da tutto lo stadio dopo i gol segnati al Pescara (doppietta). Ho avvertito dei brividi“. Ed ancora parole di affetto ed abnegazione smisurati anche quando, subito dopo la disfatta di Verona (sponda Chievo), s’è accomodato in panchina per ben sei volte nei dieci match finali. Scavalcato nelle gerarchie dal connazionale. Ma anche frenato da un infortunio al piede occorsogli in nazionale, a Cipro.

Ma adesso è arrivata la rassicurante voce di Rafa, carica di fiducia e di stima, e lui ne è rimasto incantato. Perché è arrivato il tweet dì auguri del presidente per i suoi 29 anni (“Tanti auguri Leone, riposati e torna carico a mille!!“), perché c’è tutto un popolo azzurro che non ha mai smesso di credere in lui. Tanto che per loro, su Facebook o Fairplayagencycom, ha messo in palio 29 (quante i suoi anni) magliette autografate. Turchia, Inghilterra, Inter, macché. Lui resta, perché vuole ruggire ancora a Napoli.

FONTE: Corriere dello Sport

 

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