Milan-Napoli: una sfida da 25 milioni

napoli squadraArrivare secondi o terzi in campionato – e domenica sera Milan-Napoli ci darà delle indicazioni su come potrà essere l’epilogo del duello fra rossoneri e azzurri – dal punto dei premi Uefa, relativi alla partecipazione alla prossima Champions League, ha già un suo valore economico oltre che sul piano strettamente sportivo. Perché se la squadra che si classifica alle spalle della vincitrice dello scudetto va direttamente alla fase a gruppi, intascando subito un primo bel gruzzolo di euro, la terza, che dovrà disputare i play off per accedere a quella che l’Uefa considera la Champions vera e propria, ne intascherà un po’ di meno. Questo «nuovo» premio è stato introdotto nell’attuale edizione del torneo. Dopo tanti anni, a partire da questa stagione europea, l’Italia è scesa di una posizione nel Ranking Uefa (da terza a quarta), superata dalla Germania, fatto questo che ha ha comportato la perdita di un club nella maggiore competizione continentale per club.

 E’ chiaro che ogni anno i soldi che l’Uefa distribuisce variano ma sono sempre tanti. Prendiamo, ad esempio, l’edizione di Champions che si sta disputando. Il montepremi che sarà distribuito alle varie società partecipanti ammonta a 910,3 milioni di euro: 500,7 formati dai premi fissi in funzione dei risultati ottenuti sul campo e 409,6 di «market pool», vale a dire i milioni divisi proporzionalmente agli investimenti delle t.v. di ogni Nazione. La ripartizione verrà comunicata al termine della competizione. Il resto dei guadagni andrà alle Federazioni, a programmi di sviluppo per il calcio ed alla Federcalcio europea per le spese organizzative.  Come dicevamo, la squadra che si qualifica per i play off – il quarto turno preliminare – riceve subito 2,1 milioni di euro. In caso di promozione alla fase a gruppi arriveranno nella casse sociali altri 8,6 milioni ai quali vanno poi aggiunti i premi legati ai risultati ottenuti nella sei partite del girone, che sono così distribuiti: un milione per la vittorie e 500.000 euro per il pareggio. Le formazioni qualificate agli ottavi di finale, intascheranno 3,5 milioni, ai quarti 3,9, alle semifinali 4,9. La finalista riceverà 6,5 milioni e chi alzerà la coppa dalle «grandi orecchie» vi troverà dentro 10 milioni e mezzo di euro.
 Di soli premi fissi, la squadra vincente la Champions League può ricavare complessivamente fino a 37,4 milioni di euro, senza contare la parte del «market pool» che per i principali Paesi permette di raddoppiare la cifra. Tanto per avere una pietra di paragone, nell’ultima edizione del torneo, il Chelsea – che già di suo qualche soldino ce l’ha! – si è portato a casa poco meno di 60 milioni (59.935.000 per la precisione, 30.035.000 dei quali di «market pool»), mentre il Bayern, sconfitto in finale, si è visto recapitare dall’Uefa un assegno di poco superiore 41 milioni (41.730.000, «solo» 14.830.000 di «market pool»). Fra le tre rappresentanti italiane, chi ha guadagnato di più è stato il Milan che arrivando ai quarti di finale ha incassato quasi 40 milioni (39.864.000 dei quali 23.564.000 di «market pool»). In questa classifica i rossoneri hanno preceduto l’Inter con 31.569.000 euro (18.569.000 di «market pool») e il Napoli al quale sono arrivati da Nyon 27.734.000 euro (14.334.000 di «market pool»). Visto, però, che sia nerazzurri (contro il Marsiglia) che azzurri (con grande sfortuna contro il Chelsea, che poi avrebbe vinto la Coppa Campioni) sono usciti entrambi agli ottavi la differenza economica l’hanno fatta proprio i soldi provenienti dalle t.v.

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