Il Napoli dei rombi

Behrami a "Il Mattino": "Napoli alla pari con la Juve. Arriveremo in Champions. La vera forza del Napoli? Il gruppo"Non è più un mistero quanto segnalato già da un mesetto a questa parte sulle varianti tattiche che Mazzarri stava sperimentando con la squadra, e dopo aver superato i beta test la versione 2.0 del Napoli è finalmente operativa. A ben guardare sono tante le piccole novità sul tema tattico del 3-4-X che il coach livornese ha apportato allo spartito consolidato degli azzurri, ma quel che salta all’occhio guardando la squadra muoversi sul campo è che il rombo a farla da padrone. In Italia il centrocampo in versione rombo fu introdotto da Ancelotti per consentire la coesistenza in campo di molti centrocampisti e mezze punte nel Milan di Kakà, Seedorf e Pirlo, ma in quel caso la difesa era schierata a 4 e l’attacco era composto da 2 punte effettive, invece il nostro Mazzarri ha introdotto questa novità partendo dalla difesa a tre, e a guardar bene nello sviluppo della manovra ci sono addirittura due rombi che funzionano: tutto parte dalla prima mossa già vista nel difficile periodo di febbraio-marzo, ovvero lo spostamento di Behrami davanti alla linea di difesa come playmaker basso, alla quale ha fatto seguito l’affiancamento di Dzemaili e di Hamsik (di fatto i due elementi verso cui Behrami rilancia il pallone in avvio di azione), vertice alto del rombo è Pandev che galleggiando sulla linea di metà campo si posiziona per tenere palla e far salire la squadra o per triangolare e lanciare nello spazio uno tra Blerim e Marek.

Questo completa la prima parte della transizione tra fase passiva e attiva del gioco, dal recupero palla fino alla transizione in campo avversario, quando si va a comporre il secondo rombo con Cavani vertice alto e Dzemaili vertice basso, e ai lati Pandev e Hamsik, uno schieramento che consente sia fraseggi nello stretto, sia di aprire spazi per Cavani e per chi si butta nello spazio partendo da dietro. Un altro effetto di questo lavoro è che la manovra si sviluppa prevalentemente per vie centrali portando gli avversari a lasciare impresidiate le corsie esterne e favorendo in questa maniera le corse lunghe di Armero, Zuniga e Maggio.
La sfida col Milan di domenica sera proporrà quindi un tema molto interessante a centrocampo, dove saranno Montolivo, Flamini e Muntari (o Nocerino), con Boateng davanti a loro a contrapporsi al nuovo Napoli romboidale, dando luogo a una sfida nella sfida, salvo ovviamente sorprese degli allenatori..

Andrea Iovene

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