MISTER Z: Mazzarri? “Antipaticissimo”

zaccaria_cv-320x233Mario Zaccaria, presidente dell’Ussi Campania, giornalista dell’Ansa, scrive su “NapoliMagazine.Com”:

Non sappiamo se, finito il campionato, rimarrà a Napoli o andrà via. Quando ha ipotizzato di potersi prendere un anno sabbatico, dicendolo esplicitamente, ha sicuramente sbagliato, come a suo tempo ho scritto in questa rubrica, perché avrebbe dovuto tenersi per sé questa idea. Tuttavia non sappiamo, né noi, né lui stesso, come andrà a finire. Dipende, probabilmente, da tante cose che in questo momento della stagione non sono ancora ben definite e delineate. Quel che so per certo è che se dovesse decidere di lasciare la panchina sulla quale siede faticosamente da tanto tempo, Mazzarri mi mancherà. Dicono – evidentemente gente che non lo conosce bene e che, probabilmente, non lo conosce per niente – che sia antipatico, che abbia un brutto carattere, che non ispiri simpatia. Eppure nessuno dell’ambiente in cui vive e lavora – giocatori, dirigenti, collaboratori tecnici, impiegati, staff medico – ha mai confermato questa diceria. E soprattutto non lo ha fatto nessuno di quelli che sono stati trasferiti in altre sedi dopo aver vissuto lungamente al fianco di questo allenatore: un particolare che la dice lunga e che per quel che mi riguarda svela meglio di qualunque altro la personalità di quest’uomo.

Forse Walter Mazzarri appare antipatico a qualcuno per il modo in cui si presenta nella uscite pubbliche, le interviste in sala stampa, quelle in tv. Francamente a me non ha mai ispirato questo sentimento. Quel che è chiaro è che vive solo per il calcio, conosce esclusivamente la cultura del lavoro, dice sempre quello che pensa, non è ipocrita come tanto spesso avviene nel mondo del calcio, dove si nascondono le realtà e si fanno le capriole ed i salti mortali per blandire i potenti ed adulare quelli che contano, perché un domani, non si può mai dire, potresti averne bisogno… Qualche volta Mazzarri ha avuto scontri polemici a distanza con suoi colleghi allenatori.

E’ il caso di Allegri, di Donadoni, di Mourinho. Il tecnico del Napoli, però, non ha mai preso l’iniziativa di attaccare per primo. Si è sempre dialetticamente difeso, replicando a critiche, illazioni, battute che erano partite come bordate soltanto perché aveva difeso la sua società, i suoi giocatori, il suo lavoro. Tutti al posto suo avremmo fatto la stessa cosa. Se comportarsi così significa rendersi antipatici, allora voglio essere antipatico anche io. Ci sono giocatori giudicati, per usare un eufemismo, difficili da gestire che stravedono per lui. Un nome per tutti: Antonio Cassano. Hanno vissuto per due anni fianco a fianco, a Genova, e non c’è stato mai uno screzio, mai una polemica, mai un dissapore. Eppure Cassano non è una mammola. Una ragione ci sarà… Mazzarri vive da solo, poco lontano dalla città, nel verde e nel silenzio. Praticamente non conosce Napoli, dove si è recato pochissime volte e non perché non gli piaccia la metropoli, ma soltanto perché ha poco tempo libero ed anche perché non accetterebbe la ressa che, inevitabilmente, si creerebbe attorno a lui, ovunque fosse riconosciuto e circondato. E’ come un padre per i suoi calciatori eppure tante volte ha pubblicamente recriminato perché il calcio lo ha allontanato da suo figlio, che vive in Toscana, ad Empoli, e che vede raramente.

Dichiarazioni che, per quanto mi riguarda, ne umanizzano la figura e che ispirano tenerezza. Ha pochissimi amici e, probabilmente, non ne cerca altri anche perché per coltivare amicizie fuori dal mondo del lavoro ci vuole tempo e Mazzarri ne ha pochissimo a disposizione. Con i giornalisti non ha un cattivo rapporto, ma neppure idilliaco anche perché non è il tipo che si presta a rispondere in maniera scontata a certe domande che vengono fatte apposta perché diano vita a certe risposte scontate. E se ne sentono tante… Mazzarri, invece, non si fa mettere nel sacco. Quando risponde ad una domanda in un modo che non è quello che si sarebbe voluto, è inutile fargliela un’altra volta dopo un mese, sperando che si sia dimenticato ed abbocchi: è sempre lucido e corretto, con se stesso e con gli altri e, dunque, risponde allo stesso modo. Mazzarri, al di là della competenza tecnica che tutti gli riconoscono, è una persona seria e perbene. Se tutto questo significa essere antipatici, allora mi converto e dico che anche a me è antipaticissimo”.

fonte: comunicato stampa Napoli Magazine

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