Valon Behrami: “A Milano con umiltà e concentrazione. I teckle? Ogni settimana studio i movimenti dei miei avversari”

allenamento_napoli_castel_volturno_spazionapoli_foto (52)_behramiOspite odierno del consueto salottino di Radio Marte è Valon Behrami, l’arcigno centrocampista centrale del Napoli che ha ormai conquistato a suon di ottime prestazioni tutti i tifosi partenopei. Ecco quanto evidenziato da SpazioNapoli: La standing ovation dei tifosi del Napoli nei miei confronti durante l’ultima gara interna contro il Genoa è stata bellissima, sono quei momenti che non dimenticherai mai nella tua vita e continui a lavorare per viverne ancora tantI. Sono un centrocampista non spettacolare nei movimenti e nel modo di giocare quindi per me vale doppio, è un’immensa soddisfazione e ringrazio i tifosi per il forte applauso. Non mi aspettavo di entrare subito nel gruppo in maniera già così importante, già dopo pochi mesi ho capito Mazzarri cosa vuole e pretende da me e soprattutto ho memorizzato i movimenti dei compagni. Non mi aspettavo una stagione così bella ed intensa ma grazie alla maturazione che ho fatto in questi anni, ci speravo davvero”.

IL RUOLO IN CAMPO. “Nella mia carriera è stato importantissimo essermi adattato tanto in campo così che riuscissi a coprire all’occorrenza ogni zona del campo. Il ruolo di adesso mi piace tantissimo, forse quello che mi aiuta ad esprimermi al meglio insieme al mediano a due”.

MILAN-NAPOLI. “E’ una partita molto delicata. La stampa è particolare, per loro noi arriviamo da una vittoria e siamo favoriti, loro da un pareggio e partono in sordina. Non sarà così e l’equilibrio tra noi è ancora molto sottile. C’è tanto ottimismo in giro ma non giustificato perchè i rossoneri sono una grande squadra e sarà difficile vincere. Con la Fiorentina vinsi a San Siro 2-1 ma eravamo una squadra diversa, in difficoltà e ci chiudemmo molto. Se si privano delle loro risorse di gioco, si riesce a fare risultato. La prima cosa da non sbagliare è la fase difensiva, mettere pressione e non far giocare le loro pedine decisive. Poi davanti abbiamo grandi attaccanti che sicuramente saranno cinici e risolutivi appena ne avranno modo. Mi preoccupano molto Montolivo e gli inserimenti tra le linee di Boateng e delle loro ali. Sono meccanismi che in questi due giorni assimileremo bene e non lasceremo nulla al caso. So che il Napoli non vince a Milano da ben ventisette anni ma adesso non è come allora, siamo una squadra importante se rimaniamo umili e compatti. Se scendessimo in campo con la spocchia della seconda in classifica, rischiamo  invece di fare una brutta figura”.

ALLA RICERCA DEL PRIMO GOL IN AZZURRO. “E’ un dato che mi viene ripetuto spesso. Per un calciatore è un’emozione unica segnare ma al momento partecipo poco alla fase offensiva anche sulle palle ferme, non mi sgancio e lascio questo lavoro a chi lo sa fare meglio. Io mi metto sempre a disposizione di mister e compagni e le mie soddisfazioni me le tolgo comunque come la standing ovation contro il Genoa. A Firenze l’uscita dal campo fu diversa, tra i fischi ed ero arrabbiato con me stesso per un’entrata troppo aggressiva”.

CENTROCAMPO SVIZZERO AL TOP. “Vado molto d’accordo con tutti i compagni e gioco bene sia con Gokhan Inler che con Blerim Dzemaili. Quest’ultimo sta vivendo una fase davvero strepitosa  e sta risultando fondamentale per noi mentre il primo è un po’ in flessione dall’ultimo mese ma rimane per noi un giocatore straordinario che ha dato tantissimo alla causa azzurra con gol e prestazioni. Noi intanto, ci faremo trovare sempre pronti per giocare ad alti livelli”.

RE DEI TECKLE.Ho letto che sono primo nei teckle riusciti tra i giocatori di tutta Europa. A me dicono spesso che faccio troppi falli ma gioco bene. Non si può vincere una statistica del genere senza commettere qualche fallo di più e la critica diventa poco costruttiva per me e per la squadra. Ogni settimana prima della partita vedo i giocatori che dovrò affrontare visto che sulla mediana sono tutti molto abitudinari. Me li studio per bene e cerco di fermarli al meglio, è questo il mio segreto“.

AMBIZIONI SCUDETTO. “Guardandoci indietro ci mangiamo le mani per lo scudetto, è un grande peccato perchè poteva essere una stagione più importante ed essere a questo punto molto più vicini alla Juventus. La Champions rimane il nostro obiettivo principale e molto ambizioso, sapere di giocare quest’importante competizione regala anche alla società la tranquillità e le motivazioni necessarie per programmare un futuro ad altissimo livello“.

I SOPRANNOMI. “A me piace tantissimo essere chiamato “Guerriero” perchè mi rispecchio moltissimo ed è bello sapere che sia lo stesso soprannome di un grande ex del Napoli, Salvatore Bagni. Anche lui dava tutto in campo insieme a tanta grinta e cuore così come faccio io. Poi chissà che se un giorno dovessi giocare male, non cominceranno a chiamarmi “il gattino” (ride, ndr)”.

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