Matador ma chi sei, un alieno?

Ci sono alcuni momenti che giustificano tutto il resto. Che ti fanno scordare le serate buie delle occasioni torinesi perdute, i passaggi sbagliati all’ultimo minuto e i caffè amari sorbiti in silenzio davanti a un barista dolente. Momenti di assoluta esaltazione, che ti fanno ringraziare chi, lassù, ti ha fatto tifoso di questa squadra e non di un’altra.
E questi momenti possono arrivare solo quando non ci speravi più; quando le cose si erano messe male, quando sembrava che mai avrebbe potuto esserci un finale così. In nessun caso. Il secondo gol del Dnipro aveva risvegliato tutti i fantasmi; palla palla persa male dallo svagato Vargas, fuga solitaria e decentrata, tiro alla come viene e papera dell’incerto Rosati. E’ fatta abbiamo pensato. Persa anche questa, fuori dalla coppa, nessun acquisto a gennaio e stagione grigia. Perchè il tifoso del Napoli è così, vede disgrazie che si tirano l’un l’altra come le ciliegie, in una sequenza senza fine.
Ma se in campo c’è qualcuno che è in grado di cambiare la storia della partita, e forse di una stagione, allora vale la pena di guardarsela fino alla fine, la partita. Così era tanti anni fa, quando l’alieno portava il numero dieci. Così non è più stato, fino ad ieri. Perchè ieri l’alieno è tornato, scendendo dal disco volante direttamente sul prato del San Paolo, scuotendo la testa da magnifico destriero qual è.
E l’alieno ha sciorinato un repertorio di magie che a lungo rimarrà nella memoria di chi c’era. Dietro ai suoi colpi, come al suono di un tamburo di guerra, si è svegliata la squadra intera: Hamsik e Insigne hanno cominciato a parlare la stessa lingua, Fernandez, Inler e Dzemaili a randellare con determinazione, Mesto ha proposto un carattere contrario al proprio nome. Erano gli ucraini, ma avrebbe potuto essere chiunque.
Perchè se l’alieno decide che non è finita, allora non è finita e non ce n’è per nessuno.
Non è la vittoria, che conta. Non il secondo posto nel girone, non questa parte della stagione ripresa per i capelli. Quello che conta è che il Napoli c’è, a tutti i livelli e contro tutti gli avversari. L’ha dello l’Alieno, quattro volte. E se l’ha detto lui, ci potete credere.

Fonte: Corriere dello Sport.

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