Antonio Corbo: “Rinnovo Cavani solo una farsa. Cessione Gargano? Un gallo in meno nello spogliatoio”

Antonio Corbo, importante firma de La Repubblica ha ha svelato ai microfoni di Radio Gol dei curiosi aspetti che potrebbero andar a vantaggio dello spogliatoio del Napoli grazie alla cessione di Walter Gargano e ha detto la sua a proposito dell rinnovo di Cavani.

 “Il contratto è un accordo bilaterale che lega le parti al rispetto di quanto scritto. La società è legata fino all’ultimo euro a quanto firmato, mentre il giocatore, al primo gol, bussa alla porta per battere cassa col procuratore che, con la faccia tosta, chiede di rinegoziare i termini con la scusa di un prolungamento. I contratti, insomma, obbligano al rispetto la società ma danno via libera ai giocatori: sono una farsa. Quando compri un trilocale a prezzo fissato per due anni nessuno può negoziare la cifra, nel calcio invece è dverso e i giocatori violano puntualmente le regole. Vorrei vedere un giocatore che sta in panchina  tutto l’anno e chiede di guadagnare di meno perché ha disatteso le aspettative. Sono all’antica, per la stretta di mano, non firmerei nulla perché tanto nel calcio di oggi non servirebbero nemmeno otto firme per tutelare il diritto. Senza Gargano il Napoli ci guadagna sul piano comportamentale perché Walter era indisciplinato e usava toni irridenti che Mazzarri non gli ha perdonato. Non tutti sanno che il Napoli ha pagato tantissimi soldi di multa perché Gargano rientrava in ritardo dopo l’intervallo. Arrivavano sanzioni di migliaia di euro ma il giocatore faceva lega con alcuni compagni e tutto passava inosservato. Lo stesso Quagliarella andò via perché entrato in collisione col gruppo dell’uruguaiano, oltre che con Mazzarri in prima persona. Certe cose sono sempre da evitare. Senza Gargano, nello spogliatoio c’è un gallo in meno ma il campo perde un giocatore veloce e forte nell’interdizione, bravo nel far nascere le ripartenze invertendo il gioco e facendo così guadagnare attimi preziosi. Specie con la panchina lunga, giocatori come Walter risultano importanti: sul piano tecnico e tattico, è stata una grande perdita. Purtroppo Mazzarri non sopporta il minimo attrito e non capisce che gli spogliatoi sono come gabbie di un circo e dovrebbe domandarsi: meglio domare leoni o domare conigli? Gestire un gruppo tempestoso non è cosa facile, ma la regola di Mazzarri prevede un metodo burocratico: esistono i ‘titolarissimi’ e le riserve, con conseguente solco tra le parti che inevitabilmente deprime chi gioca poco e fa scemare la competitività per assicurarsi il posto. Insomma, col tecnico azzurro c’è chi può sbagliare senza preoccuparsi di finire in panchina perché l’allenatore per primo non vuole problemi di sorta”.

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