Bologna v Napoli 2:0, le pagelle

Serie A Tim
37a Giornata
Stadio Renato Dall’Ara, Bologna
BOLOGNA v NAPOLI 2:0

Le pagelle
DE SANCTIS 6 – Niente da fare sulle sulle reti del Bologna, si dimostra sicuro nelle altre occasioni in cui viene chiamato in causa. Di più non gli può chiedere, mal protetto da una sciagurata difesa.

CANNAVARO 4,5 – Parte bene, colpendo anche una clamorosa traversa in avvio, poi vengono fuori le pecche della sua mancanza di esperienza nel ruolo di centro-destra. Di Vaio lo brucia sullo scatto, nell’occasione del vantaggio felsineo, fuori posizione sul raddoppio. Dopo, una continua sofferenza contro le incursioni di Di Vaio che approfitta dei vuoti lasciati dalle sue parti.

ARONICA 5 – In versione inedita, ma non troppo, di centrale difensivo, si limita a sbrigare l’ordinaria amministrazione. Di Vaio e Acquafresca girano al largo e quindi sollecitandolo poco o nulla. Nella ripresa è troppo statico, specie sull’incursione di Rubin,  che genera il raddoppio.

BRITOS 5,5 – Dei tre centrali sembra quello che soffre di meno le incursioni del Bologna. le punte rossoblu attaccano prevalentemente sul lato debole, quello destro della difesa azzurra, lasciandolo abbastanza tranquillo. Ciò nonostante, quando ha il pallone tra i piedi non offre mai il senso di sicurezza. Lascia il posto a Dossena per esigenza tattica.ù

MAGGIO 4,5 – Non riesce mai a sfondare sulla destra, egregiamente controllato da Morleo che dopo aver preso debitamente le misure, lo punta spesso trovando, insieme a Diamanti, ampi varchi dalle sue parti. Assolutamente nullo in fase propulsiva e quando trova il fondo per il cross, i risultati sono pressochè disastrosi. Giustamente cambiato.

INLER 5 – Inizia bene, regge bene il centrocampo, ed insieme a Gargano tiene alta la squadra ed innescando Cavani in più di una circostanza, poi il black-out sul primo gol quando va fuori posizione sul tocco di Acquafresca, consentendo la battuta comoda a Rubin. Nella ripresa, con la disposizione tattica ultra-offensiva voluta da Mazzarri, cala fisicamente come dimostra la notevole differenza di passo con Rubin, sulla quale non riesce a chiudere, sul raddoppio.

GARGANO 5,5 – Cerca, insieme a Inler, di spegnare sul nascere le offensive bolognesi e di far ripartire la squadra. Missione parzialmente riuscita nel primo tempo, sebbene l’uruguaiano guadagni e perda numerosi palloni. ABbastanza avulso dalla manovra nella ripresa, incapace di tamponare le molteplici ripartenze rossoblu.

ZUNIGA 5,5 – Sulla sinistra riesce a trovare qualche spazio in più rispetto a Maggio. Mette in ambasce Garics saltandolo spesso. Il problema sorge quando si tratta di concretizzare il buon lavoro che prepara. Inconsistente, infatti, sia in fase di cross che di tiro in porta. Dirottato a destra, infine, soffre anche lui la verve di Morleo e Rubin, ma in condizioni di palese squilibrio tattico.

HAMSIK 5,5 – Dopo cinque minuti ha l’occasione di portare il Napoli in vantaggio ma il suo tiro no-look incrocia i guantoni di Agliardi. Cerca di trovare una posizione tra le linee delle maglie bolognesi, ma Mudingayi e Perez sono molto bravi a non dargli molto filo per tessere. Nella ripresa, con l’ingresso di Lavezzi, non si vede più di tanto, scomparendo via via dalla partita.

PANDEV 6 – Primo tempo dignitoso, cercando di dar man forte a Cavani. Incrocia spesso Loria contro il quale ingaggia un duello di fisico da cui poche volte esce vincitore. Va meglio quando parte defilato da destra, creando i presupposti per le azioni pericolose azzurre, come un suo calcio da fermo, che per poco causa l’autorete di Garics. Cala nella ripresa, non a suo agio nello schema 4-2-3.1 voluto da Mazzarri per cercare di rimontare la gara.

CAVANI 5 – La partita di oggi era troppo importante per essere sbagliata, ma purtroppo il Matador, per malasorte e per sufficienza, ha steccato. Due gol comodissimi, per uno come lui, sbagliati in maniera grossolana. Sulla parte alta della traversa il pallonetto, a fil di palo il destro a giro che potevano dare ben altra storia a questa partita. Ammonito, salterà l’ultima di campionato.

LAVEZZI 5 – Entra dopo 50 minuti ma aggiunge poco alla manovra azzurra. Lo si vede solo su calci d’angolo e punizioni, da una delle quali sfiora la rete. Cerca di dare profondità, ma viene facilmente controllato da Antonsson e Cherubin.Troppo poco, però, per chi dovrebbe avere anche ulteriori motivazioni personali.

DOSSENA 5 – Neanche per lui grossi squilli di tromba, anzi. Entra al posto di Britos cercando la spinta sulla corsia mancina. Arriva poche volte sul fondo e quando ci arriva non c’è tanto da raccontare. Ennesima prova deludente del lodigiano che sembra prossimo all’addio al sodalizio azzurro. Si vede da come s’impegna.

DZEMAILI 4 – La sua partita dura solo una manciata di minuti, il tempo di entrare, farsi ammonire e poi prendere il rosso per una rissa scatenatasi nel finale. In mezzo, assolutamente nulla.

MAZZARRI 5 – Difesa raffazzonata e come sempre indiziata principale della debacle azzurra. Dopo un primo tempo sfortunato butta nella mischia Lavezzi cercando di dare una scossa alla squadra, ottenendo il risultato opposto. Dopo l’ingresso dell’argentino la squadra si sgretola  a causa dei mortiferi contropiedi felsinei. La squadra è stata incapace di reagire nella ripresa dimostrando, come successo a Roma, che la squadra ha la tenuta fisica e mentale per soli 45 minuti. Dato che deve far riflettere. Comunque non tutto è ancora perduto, adesso il destino Champions è in mano all’Udinese e non rimane altro che sperare in passo falso friulano, fermo restando nella vittoria azzurra contro il Siena.

 

 

 

 

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