Il Pescara chiede il rinvio per la morte di Mancini, La Lega dice no

Ci sono eccezioni che forse è il caso di considerare quando la situazione lo richiede.  La prematura morte di Francesco Mancini, ex portiere di Foggia e Napoli, attuale preparatore dei portieri del Pescara non sembra aver toccato le rigide regole di lega.  Mancini, stretto collaboratore proprio di quel Zeman che lo aveva sempre voluto con se, anche per difendere i pali della porta del Foggia dei miracoli, trasformandolo in un moderno portiere “libero”, e cioè in grado di saper giocare come si deve la palla con i piedi, tanto da facilitare la difesa alta, tipica del gioco di Zeman, uscendo così con frequenza dall’area di rigore per sostituire il “centrale di turno”, ha lasciato di stucco giocatori, dirigenti, colleghi e tifosi, gettando l‘entourage in uno stato d’animo tale da richiedere di spostare la gara con il Bari in programma per domani pomeriggio. La risposta è stata negativa perché non c’erano i tempi tecnici per predisporre lo stop alla partita. Scelta alquanto singolare, non c’è che dire, anche perchè spostare la gara, anche solo di un giorno, avrebbe probabilmente consentito di organizzare nel miglior modo possibile l’estremo saluto al compianto Francesco. Ad ogni modo, prima della gara verrà osservato un minuto di raccoglimento ed il Pescara giocherà con il lutto al braccio.

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