Alessandra Santoro: Lady Grava racconta Gianluca ai tifosi azzurri

Gianluca Grava: “il soldatino azzurro” ribattezzato “Gravatar”, tassello storico del Napoli targato De Laurentiis.

Nessuno come lui.

Lo decretano i numeri, le statistiche, ma anche quel boato intriso di gratitudine che il popolo di fede azzurra sprigiona ogni volta che Gianluca scende in campo, ancora.

Perché Grava è l’unico tra i guerrieri che hanno mangiato “la polvere della Serie C” ad aver assaporato anche “la gloria della Champions League”, subentrando nei minuti finali della vittoriosa partita del Napoli contro il Villareal.

I tifosi azzurri hanno imparato a conoscerlo, apprezzarlo, amarlo, ammirarlo e ad incitarlo, soprattutto in seguito al tragico infortunio del quale è stato protagonista la scorsa stagione: rottura del legamento crociato anteriore che ha fatto sì che la sua stagione calcistica si chiudesse con ampio anticipo.

Ma Gianluca, in quel frangente, ancora una volta, ha dimostrato di essere un guerriero vero, superando tutte le insidie correlate a quell’ infimo incidente e ritornando nuovamente in campo e rispondendo ancora e sempre : “presente” ogni qualvolta Mazzarri ha reputato opportuno buttarlo nella mischia.

Un forte attaccamento alla famiglia, così come attesta il tatuaggio raffigurante il volto di nonno Beniamino, che Gianluca ha voluto imprimere indelebilmente sul suo corpo, in seguito alla sua morte, un altrettanto consistente devozione a Padre Pio, ma Gianluca Grava è anche molto altro.

Ed è stata sua moglie, Alessandra Santoro, in seguito alla storica vittoria contro il Chelsea, attraverso i microfoni di Radio Marte, a raccontare ai tifosi napoletani quell’aspetto del difensore azzurro che ancora non conoscevano, rivelando loro chi è Gianluca Grava fuori dal campo.

 La storia d’amore tra Alessandra e Gianluca nasce praticamente insieme a loro.
 I due si conoscono da quando erano bambini, entrambi sono originari di San Nicola La Strada: “Santu Nicole”  per gli abitanti locali, un paese strettamente conturbato alla città di Caserta. Frequentano la stessa comitiva, ma è Alessandra a fare il primo passo dichiarandogli il suo amore, perché Gianluca era timido.
Paradosso grande, difficile, se non addirittura impossibile da concepire come veritiero e reale: uno come “Gravatar” che in campo non conosce timori reverenziali, come può “temere una donna?”

Eppure è andata proprio così.

Anzi, Alessandra è stata conquistata proprio da quella sua timidezza.

Il giorno del loro matrimonio, i coniugi Grava, lo accosteranno sempre ad un aneddoto al quanto insolito e singolare: una telefonata del prete che gli comunicava il posticipo della cerimonia di un’ora, perché prima era chiamato a celebrare un altro rito liturgico: un funerale.

Nonostante questo suggestivo dettaglio, Alessandra definisce il loro matrimonio “da favola”, accostando questa definizione non solo a quel giorno, bensì estendendola alla loro vita quotidiana nella sua totalità e completezza.
Una casa su due piani, tre splendide bambine: Micole, Gaia e Swam che, ogni giorno, ritornano da scuola con una nuova maglia da far autografare a papà Gravatar.

Alessandra descrive Gianluca come un bravo padrone di casa piuttosto che come un cuoco capace. Infatti, insieme al suo amico ed ex compagno di squadra Gennaro Iezzo, è proprietario del “Luaz Jez” un ristorante sito a Recale, nel casertano, nel quale non manca di accogliere gli altri calciatori azzurri, non disdegnando, al contempo, di dispensare chiacchiere e sorrisi tra i tifosi, che accorrono numerosi e quando è lì, piuttosto che stare dietro ai fornelli, preferisce dedicarsi agli amici. 

Lady Grava racconta, poi, che il difensore o come preferisce definirsi lui stesso il “marcatore” partenopeo, ama la musica, in particolare predilige l’hip hop e cerca di trasmettere questa sua passione anche alle loro figlie, per cui, in materia musicale, alle donne di casa Grava, tocca “subire.”  

A Gianluca piacciono i film thriller, il suo attore preferito è Vin Diesel, l’attrice Angelina Jolie.

Nonostante gli impegni calcistici lo portino a trascorrere molto tempo lontano da casa e, di conseguenza, non sia molto presente, Alessandra lo dipinge come un padre molto affettuoso e giocherellone.

Piuttosto che infoltendo la loro  vita sociale, i coniugi Grava preferiscono occupare il proprio tempo libero godendosi la serenità delle mura domestiche, sovente giocando alla Wii.

Non si sono assegnati appellativi o soprannomi “ufficiali”, nell’intimità Gianluca ed Alessandra si chiamano: “amò”, alla napoletana.

Lady Grava non ama andare allo stadio, ma il richiamo della partita contro il Chelsea era troppo suggestivo, così Alessandra ha scelto di viverla in curva piuttosto che sotto i maestosi riflettori della tribuna.

“Ho provato un’emozione fortissimaha confessato la signora Grava – una sensazione simile l’ho provata solo al mio matrimonio!”  

Rivolgendo uno sguardo al futuro di suo marito non si pronuncia: “Non ho idea di cosa farà, quando un giorno appenderà le scarpette al chiodo, mal che vada lavorerà nella fabbrica di bomboniera di mio padre“,  non celando affatto, in questo modo, che, per le donne di casa Grava, Gianluca vestirà in eterno i panni del “principe azzurro”, anche quando deporrà definitivamente nel cassetto dei ricordi la maglia azzurra.

Luciana Esposito

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