Buon compleanmo Super-Sic!

Un grande striscione con sopra stampato quel viso da furba e simpatica canaglia, contornato da quei ricci ribelli ed indomabili, proprio come la tua passione per le moto, e condito da quel sorriso, essenza genuina di un’esistenza vissuta cavalcando i valori e i principi sani della vita.

Una maglia azzurra con sopra stampato il tuo nome e il tuo numero, consegnata a papà Paolo e mamma Rossella, commossi ed emozionati per l’affetto che Napoli gli ha dimostrato e ha mostrato di avere per “il loro bambino”, volato via così in fretta, troppo presto per potersene fare una ragione e per non rammaricarsi tutte le volte che la mente, in maniera più o meno consapevole, riconduce i pensieri verso qualcosa che parla di te.

Palloncini  rossi a forma del tuo “58”, lasciati volare verso il cielo, tra gli applausi del pubblico del San Paolo, ricchi di commozione per la tua precoce scomparsa, ma anche di rispetto ed ammirazione perchè hai “sposato “, anche se solo per una notte, la maglia azzurra, onorando quello stesso stadio con la tua gradita presenza.

Palloncini volavano verso la tua nuova casa, anche nel giorno più brutto, quello dell’ ultimo saluto, avvolti nel cielo grigio di una Coriano che, insieme a tutta l’Italia, piangeva la tua morte.Quando saranno giunti da te, quei palloncini, ci avrai giocato come un bambino o saranno finiti schiacciati sotto la tua moto, perchè su questo nessuno ha dubbi, anche lassù starai continuando a tenere in vita quella passione per cui sei morto, avrai obbligato chi si occupa di dirigere le cose, nell’altra vita, a costruirti un circuito ad arte, fatto da un susseguirsi di nuvole, più o meno tortuose, ma non roba da pivelli, tu sei uno che ama le sfide, quelle vere. E come qualcuno ha già detto, non sarebbe male se, qualche volta, cadendo dalla tua moto, ritornassi qua giù.

Un minuto di raccoglimento su tutti i campi di serie A, quella maledetta domenica.

Il ricordo dei tuoi cari, di Kate, di Valentino, di Jovanotti, di tanti altri.

Le moto in chiesa, accanto al tuo feretro, solo uno come te poteva riuscire a fare qualcosa di così unico, irripetibile. Perchè tu sei e sarai unico ed irripetibile, sempre. Morto un Marco Simoncelli, no, non se ne fa un altro.

Poche lacrime, tanti sorrisi, paradosso enorme per un funerale, ma sei riuscito a farti ricordare come tutti vorrebbero.

Siamo solo noi” la canzone di Vasco che tanto ti piaceva, ti ha accompagnato all’uscita della chiesa, portare anche Vasco in chiesa sarebbe stato troppo!

Poi la  fondazione in tuo onore, il gran lavoro di mamma Rossella e papà Paolo, per aiutare i bisognosi e tenere vivo il tuo ricordo.

Ma anche le ospitate in tv, le interviste simpatiche, quella voce che da sola riusciva a strappare un sorriso.

Tanti, tantissimi sono i pensieri, i ricordi, gli attimi che ti descrivono e ti raccontano e che ancora parlano di te.

C’è soprattutto quel tuo gran talento che prendeva corpo quando salivi in sella a quella moto.

Lì non scherzavi, hai sempre fatto sul serio, anche troppo.

Fino alla fine sei rimasto aggrappato a quella moto, compagna di viaggio che ha scelto per te quando doveva terminare la corsa più importante: quella della vita.

Run your life” : “corri la tua vita”, c’era scritto su quella t-shirt verde che tanto ti piaceva.

E tu hai davvero corso la tua vita, fino all’ultimo istante.

Se solo l’avessi lasciata andare la tua moto, ora saresti qui a spegnere 25 candeline.

Già, perchè oggi, è e non era, il giorno del tuo compleanno.

Perchè i miti non muoiono mai.

Perchè tu eri un mito, prima ancora di volare in cielo.

Perchè quella magia intrisa nel tuo modo di fare e di essere non è morta con te, finché ci sarà qualcuno che racconterà te e la tua storia, che pronuncerà il tuo nome e che onorerà la tua memoria, continuerai a vivere, sempre.

Vivrai nei sorrisi di chi ti ama, nella corsa di un pilota, che dopo una caduta, pensando a te, troverà la forza di rialzarsi e rimettersi in sella, nelle frasi ricche d’amore che i tuoi cari incessantemente ti indirizzano, senza mai cadere nella retorica e nella banalità.

So che i tuoi hanno organizzato una gran festa, lì dalle tue parti, con i comici di “Zelig” ed altra gente disposta a festeggiarti facendo un pò di “casino” e non con il muso lungo, perché così piaceva a te, così a te piace. E da lassù stasera, sono certa, ti farai un sacco di risate gustandoti lo spettacolo ideato per te e grazie a te.

Una festa non può essere considerata tale, se “il festeggiato” non ne prende parte. E tu troverai il modo per esserci, anche stasera, alla tua maniera e chi ti ama lo sa che sarai lì, lo sentirà e ne gioirà.

Buon compleanno Super-Sic! 

Luciana Esposito

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