Il sogno del “piccolo, grande” Messi

Il Natale è la festività per eccellenza durante la quale tutti, grandi e bambini, sono legittimati a sognare e a sguinzagliare la propria fantasia per richiedere i regali più disparati, che siano raggiungibili o meno, appare secondario.

Anche Leo Messi, uomo dalla stazza piccola e minuta, simile a quella di un bambino, ma dal talento maestoso a tal punto da sembrare un gigante, quando ha una palla tra i piedi, ha scritto la sua “lettera a Babbo Natale” confessando il suo sogno.

Cosa può sognare un campione che ha vinto tutto, o quasi?

Due palloni d’oro, tre Champions League, cinque campionati spagnoli, tre Mondiali per club, una medaglia d’oro olimpica.

Questo è quanto finora conquistato nei rettangoli di gioco dalla “pulce”.

Risalta visibilmente agli occhi la lacuna presente nell’elenco delle sue glorie, è facilmente intuibile quale sia il trofeo che il fenomeno argentino sogna di alzare al cielo.

 Per i napoletani è ancora più facile comprendere il suo sogno, perchè era quello di un altro piccolo ma immenso campione che ha fatto grande il Napoli, ma che ha saputo scrivere pagine importanti anche della storia della Nazionale argentina. E’, infatti, la voce di un Diego Armando maradona ancora bambino, in un filmato in bianco e nero, ormai diventato storico, a spiegare che chi nasce in quella terra cresce con un sogno che si porta dentro per tutta la vita: vincere il Mondiale.

Lo ribadisce a chiare lettere oggi Leo Messi nel corso di un’ intervista rilasciata alla rivista ufficiale dell’AFA e riportata dal nostro Corriere dello Sportt: “Voglio alzare la Coppa del Mondo e trionfare in Coppa America. Sono i due obiettivi che mi sono posto. Sono gli unici trofei che ancora mi mancano e sono sicuro di poterli conquistare. Non mi sento però in debito con nessuno e non ritengo di dover dimostrare niente- precisa il calciatore- la Nazionale argentina sta crescendo e maturando e possiamo far bene. Non chiedetemi di fare un paragone tra l’Argentina e il Barcellona che è la migliore squadra al mondo ed è il frutto di un lavoro di molti anni con gli stessi giocatori. Tornare nel mio paese è sempre una grande gioia- infine confessa- i tifosi mi accolgono sempre con grande affetto e calore.”

Le analogie tra Messi e Maradona sono molteplici, è innegabile.

Le premesse affinché le giocate magiche della pulce conducano l’Argentina verso l’ennesima consacrazione calcistica mondiale, ci sono tutte. Malgrado non appaia così scontato che accada e ne è consapevole Leo Messi , soprattutto considerando il tasso tecnico complesssivo di molte altre Nazionali, seppure appaia, in egual misura, cosciente delle sue indiscusse capacità tecniche.

Insomma è un regalo di Natale richiesto con largo anticipo, poiché non potrà concretizzarsi prima del 2014 (anno in cui si disputerà il prossimo Campionato del Mondo in Brasile ) . Tuttavia, proprio considerando la folta lista delle dirette e temibili avversarie, appare saggia e giudiziosa, la scelta di Messi di portarsi “avanti con il lavoro” attirando su di sé le preferenze di Babbo Natale!

Luciana Esposito

 

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