Verso gli ultimi 90 minuti del 2011

Anche nel “Paese d’ ‘o Sole” è calato il gelo dell’inverno, come sancisce il Vesuvio avvolto nel suo imponente manto bianco di neve.

Fa freddo ancora di più a -13 punti dalla vetta, avulsi da qualsiasi competizione europea.

Questo è quanto, attualmente, decreta la classifica.

Eppure sotto l’albero dei napoletani quest’anno c’è il proseguo della Champions, regalo tanto inaspettato quanto gradito.

 E quindi il malcontento generale esternato, non solo dai tifosi, potrebbe apparire agli occhi di molti immotivato ed ingeneroso.

In alcuni frangenti della partita di domenica sera tra Napoli e Roma, infatti, i tifosi di fede azzurra hanno indirizzato alla loro squadra fischi.

Segnale di insofferenza, disappunto, malcontento.

Non era mai accaduto prima.

Eppure non era la prima sconfitta subita dalla squadra nel corso della stagione, che, anzi, rispetto ad altre partite, ha espresso un gioco migliore o più semplicemente, ha giocato.

Gli azzurri pagano ora il prezzo di tutto quello che giustifica e motiva l’attuale posizione in classifica e anche, per certi versi, il passaggio del turno in Champions.

 Per comprendere meglio cosa si cela dietro quest’ affermazione, basta ripensare alle ormai famigerate partite di campionato disputate a ridosso delle maestose sfide di portata europea: Fiorentina, Parma, Lazio, giusto per citarne qualcuna.

Il calcio non è fatto di “ma” e di “se”, questo è noto.

E’ inconcludente guardarsi indietro ed aggiornare una classifica virtuale aggiungendo i cosiddetti “punti lasciati per strada”. Questi ultimi sono da archiviare nel “pacco delle occasioni sprecate” che non deve essere collocato sotto l’albero di Natale, ma va spedito lontano da Napoli.

L’unico modo che ha la squadra per esorcizzare polemiche e scacciare gli sgradevoli presagi che, da un pò di tempo, aleggiano sul San Paolo, è ritornare a vincere.

Tre punti necessari per rendere meno gelido il Natale napoletano e per salutare un’annata storica che ha visto gli azzurri protagonisti in campionato e anche in ambito europeo.

Incisiva è la risposta di Mazzarri che, nonostante, da qualche tempo, e in particolar modo nei giorni successivi alla partita con la Roma, sia stato aspramente criticato per la sua prevedibilità tattica, stasera schiera gli stessi 10 uomini presenti in campo domenica sera, con l’unica variante rappresentata da Pandev al posto dell’infortunato Lavezzi.

Non è sicuramente una questione di uomini, ma di strategie di gioco.

E diventa una problematica legata ai singoli nella misura in cui chi ha sempre brillato di luce propria, si imbatte in errori di distrazione che sottolineano più una scarsa concentrazione che un limite tecnico e/o legato alla scarsa qualità del calciatore.

Quindi c’è da aspettarsi un cambio di modulo o una variazione nell’impostazione di gioco?

Oppure nulla di tutto ciò perchè l’allenatore cercherà di ottenere la vittoria per zittire sul campo le critiche subite in merito alla presumibilità del suo gioco?

Certo è che Malesani, lo ha dichiarato apertamente e senza troppi indugi, fin da domenica, stasera schiererà una difesa a 5. Accorgimento tattico che, ormai, quasi tutte le avversarie del Napoli adottano per rendere inoffensivo e sterile il gioco degli azzurri.

E’ di per sé difficile ipotizzare cosa frulli nella mente di un essere umano. E’ impresa assai più ardua leggere nel pensiero di Mazzarri in queste ore.

Ma è innegabile che tutta Napoli spera di accompagnare  con gli applausi l’ultima rientro negli spogliatoi degli azzurri e festeggiare l’ennesima vittoria contornata dalle note di “O’ surdato ‘nnammurato “, prima di far scorrere i titoli di coda sul 2011.

 

Luciana Esposito.

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