Le gemelle diverse: Napoli e Genoa a confronto

Due destini calcistici legati a doppio filo, quelli di Napoli e Genoa che si affronteranno al San Paolo nel recupero della prima giornata di serie A Tim.
Due squadre nate dalle ceneri di vecchie, catastrofiche gestioni, giunte al collasso dopo varie peripezie. Entrambe ripartite da zero dalla inferno della Serie C. Il Genoa ci finì dopo la storia di una partita “aggiustata” e venuta subito a galla, il Napoli dopo il fallimento della gestione Naldi e l’acquisto, da parte di De Laurentiis della nuova Napoli Soccer.
Un cammino parallelo, quello dei grifoni e degli azzurri, unito dal gemellaggio delle due tifoserie, tra i più solidi e duraturi, e passato per i trasandati campetti di provincia di C, vere e proprie bolgie, arrivando poi in Serie B dove destino volle che, nell’ultima giornata di campionato, Genoa e Napoli s’incrociassero al Ferraris, ed insieme festeggiassero il raggiungimento della Serie A, dietro la Juventus schiacciasassi, finita in B dopo lo scandalo Calciopoli. 
Da allora, le due squadre hanno avuto una crescita ragguardevole e, nel caso del Napoli, sempre maggiore tanto da spingere gli azzurri in Champions League, dopo aver passato in rassegna anche Intertoto, la vecchia Coppa UEFA e la neonata Europa League. Passi brevi, misurati ma importanti in un processo di maturità ed evoluzione calcistica tutt’oggi in atto.Il Genoa, dal canto suo, dopo due ottime stagioni, dove ha sfiorato di un nulla la qualificazione in Champions League, a favore della Fiorentina, non ha saputo più ripetere tali brillanti risultati, e si è dunque assestato, susseguentemente, in posizioni di classifica tutto sommato più consone alla sua dimensione: una squadra di livello medio-alto che può puntare stabilmente a rimanere nella parte sinistra della classifica, ossia tra le prime dieci. Napoli e Genoa arrivano all’appuntamento al San Paolo in affanno. Le due squadre non stanno attraversando un periodo di forma esaltante. Entrambe hanno 21 punti in classifica, appaiate a Roma e Catania e di certo, alla vigilia, era lecito attendersi qualcosa di più, soprattutto dal Napoli accreditato dagli addetti ai lavori come una potenziale pretendente allo Scudetto, almeno sulla carta.
I ragazzi di Mazzarri cercheranno di rimediare al brutto K.O. interno infertogli dalla Roma; un 1:3 che ha decisamente ridimensionato gli azzurri, che adesso dovranno lavorare duro per risalire e garantirsi un posto in Champions League.
Il Genoa di Malesani ha vinto di misura (2:1), e solo in extremis, contro il Bologna grazie al gol di Pratto, ma perdendo il recupero, dovuto all’alluvione che colpì Genova, contro l’Inter pochi giorni prima. 
Sarà una partita in cui mancheranno due sicuri protagonisti; Lavezzi e Palacio, infatti, hanno terminato anzitempo il loro 2011 per infortunio. L’argentino del Genoa, con i suoi gol stava trascinando i suoi in acque tranquille e la sua assenza costringerà Malesani a schierare la squadra con un modulo molto “abbottonato”. E’ lapalissiano, quindi, che uscire con dei punti dal catino di Fuorigrotta sarebbe un toccasana per i grifoni.
Sarà dura per Mazzarri e i suoi ragazzi riuscire a scardinare la muraglia genoana, alla luce dell’assenza di Lavezzi che, quantomeno, avrebbe creato qualche grattacapo con qualche accelerazione. La speranza è riposta in Cavani ed Hamsik, le due bocche da fuoco azzurre ma con le polveri bagnate; da troppo tempo i due non riescono ad offrire prestazioni degne della loro fama, e sarebbe bello che contro il Genoa potessero sbloccarsi e lasciare al popolo azzurro un graditissimo regalo di Natale.

ANTONIO SALVATI

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