L’obbligo morale di continuare la rotta europea

Manca poco, pochissimo, e il Napoli scenderà in campo per guadagnarsi l’accesso nella storia. Francamente, chi avrebbe mai scommesso su un possibile passaggio agli ottavi di Champions dopo il sorteggio funesto del 25 agosto scorso? Addirittura De Laurentiis, ottimista e lungimirante per natura, mascherò la preoccupazione con un sorriso forzato, convinto che il girone sarebbe stata una passerella dai ricchi introiti e nulla più. Un’esperienza formativa per elevare ulteriormente il pedigree del gruppo azzurro in proiezione futura. Però, come è consuetudine dal 2004, quante volte il Napoli ha superato di gran lunga le aspettative? Quasi sempre. A novanta minuti dal triplice fischio lo sfizio può tramutarsi in sogno.

IL CORIACEO SOTTOMARINO – Tra le quattro doveva essere lo spauracchio che avrebbe insediato le matematiche certezze di Bayern e City, e invece ha fallito miseramente il bersaglio senza raccogliere neanche le briciole, sebbene possieda un curriculum continentale di tutto rispetto. Sulla carta l’ultima partita nella Champions di quest’anno rappresenta per il Villarreal una pura formalità. I problemi a cui pensare sono ben altri, come l’infermieria che fatica a svuotarsi e una Liga dal bassissimo profilo. In realtà, il Sottomarino non è intenzionato ad alzare bandiera bianca prima di affrontare le ostilità, anzi farà di tutto affinchè gli azzurri non abbiano vita facile. Oltre all’onore c’è anche una statistica invidiabile da difendere: nessuna italiana, infatti, ha mai espugnato il Madrigal. Le intenzioni appaiono chiarissime, l’artiglieria pesante è stata tirata a lucido per salvare a tutti i costi almeno la faccia. E guai a chiamarli mercenari.

STRATEGIE DI CACCIA GROSSA – Il piano è semplice: andare in Spagna, vincere e festeggiare. Basta non farsi prendere dalla tremarella, perchè saranno pure spuntati ma in un modo o nell’altro ricordano ancora come offendere. Gestione attenta della palla e affondi in velocità, ma soprattutto solidità difensiva da manuale del calcio. Gli errori commessi con Juventus e Lecce (si, anche quelli, nonostante il successo) non vanno assolutamente ripetuti. Qui ci si gioca qualcosa di più che una semplice qualificazione. Sbagliando si rischia di spezzare la magia che ha contagiato milioni di tifosi, e non sarà affatto facile farli tornare repentinamente con i piedi per terra. Molti stanno facendo già i pronostici sul prossimo avversario o i conti per mobilitarsi nelle eventuali trasferte. Un bel peso da portare sulle spalle che, con i dovuti scongiuri, raddoppierà la soddisfazione.

Giorgio Longobardi

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