Marino: “Serata dalle emozioni forti, spero vinca l’Atalanta ma…”

Non sarà facile per lui guardare la partita questa sera: Pierpaolo Marino, attuale direttore generale dell’Atalanta, ha trascorso tanti anni a Napoli ed è stato l’artefice della risalita dalla C all’Europa, guidando un Presidente De Laurentiis non ancora esperto di calcio attraverso acquisti di qualità senza gravare sul bilancio aziendale. Campano di nascita, non ha mai nascosto di seguire ancora con affetto il cammino degli  azzurri e di tifare per loro ma stasera, come giusto che sia, spera in un successo del suo club. In una  intervista rilasciata a “Il Mattino”, l’ex dg partenopeo ha affermato: “Se vince il Napoli, perde la mia Atalanta. Se vince l’Atalanta, perde il mio Napoli. Tuttavia l’Atalanta è la più piccola, quella a cui guardi con più affetto. Il 30 agosto, giorno del mio compleanno, De Laurentiis scrisse un biglietto: “Sei l’uomo del mio progetto”. Il 28 settembre mi dimisi dopo aver ascoltato una sua intervista. Ero il direttore generale dell’Udinese, ma ripartii con entusiasmo dalla serie C1: il Napoli era nel mio cuore. Al presidente posso aver trasferito un metodo, con i miei difetti e i miei pregi. Non posso essere stato il maestro di un uomo più anziano, però rivendico il mio know how, i 32 anni di lavoro nel calcio e quanto ho fatto in quel Napoli, quando tutto era sulle spalle mie e dell’amministratore Chiavelli. Solo tre giocatori della formazione che ha battuto il City in Champions non li ho presi io: Cavani, Inler e Dossena, anche se per lui avevo avviato la trattativa con il Liverpool. Ne sono orgoglioso. Abbiamo fatto scelte progettuali, vincenti sotto l’aspetto tecnico ed economico. Il rapporto con il patron azzurro forse si ruppe perché riferii di una trattativa di mercato prima a Donadoni, l’allenatore, e poi al presidente, che era all’estero per lavoro. Tutto passato: con De Laurentiis ci siamo rivisti e abbracciati; dalla sua società abbiamo preso Cigarini”.

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